“Ritrovare la felicità non è difficile, basta solo guardare il mondo con occhi diversi ed essere aperti ad esso. Trovare quei fiori, nel giardino giusto, senza farsi oscurare dalle difficoltà della vita.”
I fiori di Pina (ed. CTL Livorno) è il quinto libro di Marco Costantini scrittore inusuale dalle molteplici sfaccettature.
Componente del Consiglio Generale del Partito Radicale, lavora al suo interno da cinque anni, anche se è sempre stata la corrente politica che lo ha più interessato.
Raccontare storie per lui rappresenta anche e soprattutto tirar fuori tutto il suo modo di essere che lo pone sempre vicino a chi ha delle difficoltà, a chi lotta costantemente per la propria vita, a chi non vuole farsi schiacciare dai problemi dell’esistenza ma è disposto a lottare fini all’ultimo alito di energia.
Sono nati così i suoi libri precedenti, mettendo da parte la propria storia che avrebbe comunque potuto fornire materiale da raccontare, e focalizzando il punto di vista su ciò che lo colpiva e lo toccava nel profondo.
Già dalla prima pubblicazione, una raccolta di racconti brevi, questa sua caratteristica si è pienamente manifestata in alcuni dei suoi scritti che per argomento, stile e potenza espressiva sono stati premiati nel corso di alcune manifestazioni letterarie. Uno di questi, per esempio, dal titolo Terremoto, vincitore di un premio a Viareggio, parla di violenza sulle donne.
Un altro Il cerchio della vita vincitore anch’esso di un importante premio a Torino, tratta dell’autismo da un punto di vista insolito, quello del padre che assume su di sé una responsabilità che di solito prendono in carico le mamme. L’occhio maschile a differenza dei racconti al femminile, insiste e nota particolari che sarebbero passati inosservati a una donna, e che fanno in modo che l’autismo si apra anche alla realtà circostante proprio attraverso gli occhi di un papà che vuole vedere il proprio figlio parte di ciò che c’è intorno e non isolato dall’amore oltre che dal suo stesso malessere.
Si capisce come Marco Costantini e la sua penna, che come afferma egli stesso pare scorrere da sola sul foglio di carta, abbiano concentrato il proprio interesse nell’osservazione e nella condivisione di situazioni che come abbiamo già detto precedentemente pongono al centro disagi, lotte e speranze.
Questo quinto libro nasce da una storia interrotta bruscamente e da una serie di emozioni e di esperienze interiori che erano già chiuse in un cassetto e che aspettavano il momento opportuno per venir fuori. L’incontro con Miriam e Angela è l’innesco per permettere tutto questo.
I Fiori di Pina è un messaggio di Speranza e Amore, in questo tempo dove l’odio e il malessere si trova in ogni luogo. Solo guardando il mondo con occhi aperti agli altri si possono trovare i propri fiori. Proprio Miriam e Angela sono due fiori bellissimi che Marco ha incontrato, e che gli hanno fatto guardare il mondo con occhi diversi portando alla luce ciò che
sembrava dimenticato e facendo sbocciare in lui una nuova consapevolezza della propria esistenza.
I Fiori di Pina è un libro che incuriosisce tanto, per la moltitudine di emozioni che già traspare dalla presentazione. C’è un passaggio in particolare che può egregiamente sintetizzare tutto lo spirito del libro: Ritrovare la felicità non è difficile, basta solo guardare il mondo con occhi diversi ed essere aperti ad esso. Trovare quei fiori, nel giardino giusto, senza farsi oscurare dalle difficoltà della vita. I Fiori di Pina oggi hanno un nome, Angela e Miriam…
Nei progetti futuri di Marco c’è un libro dedicato ai suoi due figli (un maschio e una femmina di 32 e 26 anni) dai quali è stato lontano per ben 19 anni a causa di ciò che lui definisce “accanimento giudiziario per un reato finanziario”.
Non vogliamo raccontarvi altro ma I Fiori di Pina è sicuramente un libro da leggere per la delicatezza e la forza dei sentimenti che racconta.
Potete trovarlo sul sito di CTL Editore Livorno nella collana SenzaBarcode.