Dario Hartvig, il formidabile pasticcere da record. È noto per i suoi panettoni, ma a stupire davvero è la strabiliante carriera.

Quanta esperienza è necessaria per diventare dei veri professionisti?

Probabilmente, quella che può essere fatta soltanto nel corso di una vita.

Lo sa bene Dario Hartvig, noto pasticcere esperto in pasticceria e ristorazione che può vantare ben oltre 35 anni di attività, svolta tra l’altro sia in ambito nazionale che internazionale.

A costellare il suo curriculum – che lascia a bocca aperta chiunque lo legga – una lunghissima serie di esperienze lavorative e formative, accompagnate da una costante e corposa attività di consulenza, docenza e formazione, che ha sempre portato avanti nel corso degli anni.

Oltre alle mani costantemente in pasta, infatti, Dario racconta di aver perfezionato le sue competenze soprattutto grazie all’attività di show cooking (ossia di cucina dal vivo) e grazie al grande background acquisito in aziende e manifestazioni internazionali.

Questi due elementi gli hanno consentito di appendere tutte le basi necessarie per l’organizzazione di eventi strutturati e di catering privati, aziendali e come personal chef. infine, hanno poi completato il suo profilo l’acquisizione di una vasta competenza nell’acquisto delle materie prime, nella gestione delle risorse umane e nella formazione del personale.

Ad oggi Hartvig è, senza dubbio alcuno, uno dei migliori professionisti del suo settore; non a caso, nel corso della sua carriera si è contraddistinto per una particolare propensione: quella di creare nuovi prodotti o di innovarne di già esistenti. Tale vena artistica si è certamente espressa nella sua attività di rielaborazione dell’amatissimo panettone, dolce tradizionale grazie alla quale ha fatto parlare di sé soprattutto nel corso degli ultimi anni.

È proprio grazie al Panett’home – invenzione da lui elaborata – che, nel 2020, ha ottenuto la menzione di prodotto innovativo dalla Camera di Commercio italiana. Si tratta di un panettone artigianale preparato rigorosamente con lievito madre e con ingredienti di prima scelta, per il quale è prevista la consegna a domicilio in tutta la città di Palermo.

Sempre il panettone, inoltre, è stato il protagonista delle sue più straordinarie imprese: su ordine di un magnate Russo nel 2013 ne ha creato uno unico al mondo, dal valore superiore ai 180.000 euro; nel 2017, invece, ne ha realizzato uno nunziale per un facoltoso indiano, dallo strabiliante valore complessivo di oltre 500.000 euro (comprensivo di tiara, fascia di diamanti e foglia d’oro).

In occasione di Natale 2022, infine, il pasticcere ha creato una versione maxi del dolce dal peso di ben 50 chilogrammi. Per farlo ha dovuto modificare un forno, utilizzato solamente per questo scopo; è stato inoltre particolarmente faticoso trovare una soluzione per poterlo girare una volta sfornato (azione necessaria per permetterne il raffreddamento).

Ma quanta materia prima serve per realizzarne uno? Moltissima, racconta Dario: per ogni prodotto sono necessari ben nove chili di burro, cinque di zucchero, tredici tra uvetta e canditi e 400 torri d’uovo. Ma il mercato non manca: attualmente, ne è stata prevista una produzione annua di 50-60 esemplari, che saranno venduti principalmente per eventi negli Emirati Arabi, a Montecarlo e in Francia.

Come già anticipato, in ogni caso, Dario è un professionista che non ha mai dimenticato di valorizzare la propria formazione: il suo percorso è cominciato nel 1986 con un Diploma Tecnico in Arte Bianca a Torino, presso l’Istituto Beccari, ma ha affinato le proprie competenze nel corso degli anni 2000: prima con un corso di Vendita creativa e non verbale, poi con di Motivazione e sviluppo delle risorse umane presso Centro Wondeerful. Lazise.

Infine, nel 2008, si è specializzato in Food Design presso lo I.E.D., Istituto Europeo Design Food Design.

Rapportarsi con tutte le sue esperienze professionali, invece, lascia a bocca aperta: dopo l’esordio nel 1985 a Torino presso la Pasticceria Falcherò e la Pasticceria Dogliani, si sposta su Milano, dove lavora per la Pasticceria Cova.

Con l’arrivo degli anni 90, Dario tocca grandissimi risultati: nel 1992 esce dall’Italia e approda a Vienna, nell’Hotel Sacher; mentre nel 1993 è Responsabile della pasticceria e Resort Europe Tenerife. E se nel 1994 è Capo pasticcere per Costa crociere, nel 1996 lavora assiduamente per la pasticceria Chentilly di New York.

Nel 1997 diventa proprietario della Pasticceria del Borgo Torino (ricopre tutt’oggi questo ruolo) e, dal 2000 ad oggi, è proprietario della So Unique Catering di Torino.

Dal 2005 in poi, infine, Dario colleziona ben 4 esperienze come Socio fondatore fra Lugano, Formentera e Torino. A partire dal 2019, però, Hartvig decide di cambiare e di dedicarsi a nuovi obiettivi: si trasferisce così a Barcellona, dove affronta le nuove esperienze professionali che la città gli offre con la massima ambizione e tenacia; qualità che da sempre lo contraddistinguono.

Nel frattempo, l’attività di insegnamento si rivela sempre molto corposa e impegnativa. Dal 2002 ad oggi è Docente presso scuole professionali e amatoriali in numerosissime città: Milano, Torino, Roma, Barcellona, Parigi, Seul e San Pietroburgo.

Inoltre, Hartvig vanta un ottimo rapporto anche con il mondo dei media: degna di menzione la sua partecipazione a programmi televisivi e radiofonici; nonché le collaborazioni redazionali con realtà come Mondadori, Red Business, La Stampa e Repubblica.

Fra le punte di diamante della carriera del pasticcere, infine, non possiamo far a meno di menzionare alcuni riconoscimenti speciali: la vittoria nel 2004 del premio Slow food di Montecarlo come miglior panettone ai marron glasse e, rispettivamente nel 2003 e nel 2004, la vittoria del Gran prix pasticceria di Barcellona e di Bruxelles.

Molti, poi, gli inviti come ospite d’onore: nel 2006 ha partecipato alle Olimpiadi Torino come pasticcere; nel 2014 alle Olimpiadi Sochi come special guest della Federazione Russa e, nel 2018, alle Olimpiadi Pyeonchang (sempre su invito della Federazione).

Il viaggio del formidabile pasticcere da record è stato dunque lunghissimo, e riempie di ammirazione chiunque ne venga a conoscenza. Su una cosa, però, non abbiamo dubbi: per Hartvig la strada è ancora lunga, e noi non vediamo l’ora di sapere come continuerà a stupirci.

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