Andrea Fantini: il plastico della sua vita.

Cominciare sui banchi di scuola a progettare macchine, disegnare mostri, sognare mondi magici, è l’incipit della storia di un artista artigiano in terra emiliana ovvero Andrea Fantini.

Maestro di arte applicate, Andrea è un autodidatta alimentato dal fuoco di una passione che si misura in termini di creatività, ingegno e forza. Lui stesso nel suo studio- officina, ama prendere un foglio di carta, schizzare un’idea, ed elaborare sempre nella sua mente una fucina di progetti che con l’ausilio della tecnologia prendono corpo.

L’artigiano Andrea lo si vede nella scelta dei materiali, nella scelta della manodopera, e quindi nell’assembramento finale; l’artista lo si respira nel guizzo finale che conferisce alla sua idea primigenia, realizzando davvero scenografi e plastici che sono semplicemente unici.

Tanti i progetti a cui ha posto la sua firma, dal plastico Biancaneve all’Andromeda di Euripide, dove ha fatto rivivere la  Medusa i cui capelli fatti di serpenti con grande vigore e plasticismo. Ogni volta che Andrea si approccia ad un progetto è come accettare una sfida con l’obbiettivo di arrivare sino alla fine, e di fare di quella sfida una nuova dipartita per nuovi progetti.

Per lui non esiste il termine fine, o il segnale stop perchè la sua vita è solo un’eterna costellazione di si, di dichiarazione di intenti, di volontà a cui un vero artista non rifugge.

La forma nei progetti di Andrea non è distante dal contenuto, si abbraccia, si assembla e con l’utilizzo di tecnologie moderne prende corpo, in 3d.

Il suo grazie più grande va a tanti maestri tra cui Armando Tamagnini e Joseph Natanson, ma soprattutto ad un maestro per eccezione, quel ragazzino adolescente ovvero Andrea, che sin da subito ha capito quello che voleva essere da grande.

Voleva maneggiare la materia, voleva anche grazie alla mamma Lina artista respirare l’ arte, voleva progettare, e sentirsi utile per grandi progetti.

L’uomo Andrea ci è riuscito, in progetti cinematografici, teatrali e non solo, dove il suo essere artista si fonda con il suo essere artigiano e da questa unione nasce il suo spirito creativo, sempre in fuga e sempre passionale.

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