SERVITORI…DELLA MAFIA

Se ancora crediamo che i delinquenti esistano solo nell’ambiente malavitoso, è perché abbiamo una visione limitata del concetto. Resteremmo certamente sorpresi, nello scoprire che anche la cosiddetta società civile, ne è enormemente contaminata. Non fanno eccezione le forze dell’ordine, all’interno delle quali c’è una parte di uomini che, spesso, non solo fingono di non vedere ed evitano di intervenire, soprattutto in realtà particolari, ma addirittura approfittano del malaffare, salvo poi fingere di fronte all’opinione pubblica di essere puliti ed onesti, infangando la divisa che portano. Del resto se non esistessero i corrotti ed i corruttibili tra la gente cosiddetta comune, non esisterebbe la malavita. E proprio nel giorno in cui si ricorda la strage di Capaci, sette persone, tra cui un poliziotto ancora in servizio nell’ufficio immigrazione della Questura di Napoli, un altro in pensione e un avvocato, sono state arrestate nell’operazione coordinata dalla procura partenopea. Ad alcuni indagati si contesta il reato di corruzione, ad altri di favoreggiamento. Dell’organizzazione facevano parte poliziotti ed extracomunitari. “Abbiamo fatto passare il mondo”, una delle frasi ascoltate nelle intercettazioni. L’indagine è partita da una segnalazione per finanziamento al terrorismo, cioè soldi inviati da un algerino che avrebbe avuto legami con uno degli organizzatori degli attentati di Parigi. Si tratta di un vero e proprio network criminale specializzato nell’ottenere indebitamente il rilascio o il rinnovo di permessi di soggiorno a favore di cittadini extracomunitari, privi dei necessari requisiti di legge, attraverso l’utilizzo di documenti illegalmente ottenuti. Del resto, basta guardarsi indietro, per capire che, da sempre, quando un clandestino arriva in Italia la mafia si frega le mani. Perché si tratta sempre di manovalanza a basso costo da utilizzare per i traffici illeciti, dalla droga alla merce contraffatta. Qualcosa che l’Italia ha sempre visto, ma che ha fatto finta di non vedere. Lavoro nero, traffico di stupefacenti, della prostituzione e dei prodotti contraffatti. Una spirale perversa, nella quale la nazione sta annegando. Mafia, camorra e ‘ndrangheta continuano a controllare trasversalmente e con l’appoggio di organizzazioni internazionali illecite, ogni centimetro di territorio al Sud. L’immigrazione è stato un reato sottovalutato, perché la politica lo ha ridotto, negli anni passati, a “reato veniale”. Non si tratta più di schierarsi da una parte o dall’altra, ma di riconoscere che quello che sta accadendo è tutto vero. È la mafia ad accordarsi con i mercanti di uomini, è la mafia il collocamento dei disperati. Con la mafia un lavoro lo trovi sempre. Le cosche offrono un pacchetto completo: un lavoro, una paga, un tetto. Adesso si riesce ad entrare dal portone principale per mezzo di un poliziotto corrotto che svende la dignità della parte buona e giusta dell’Italia a poco meno di 1000 euro. Non conta il colore della pelle, non c’entra il razzismo, ma solo la legalità. Ancor più grave se si pensa che potremmo, ed è ormai quasi certo che sia così, essere circondati dai terroristi dormienti che un giorno potrebbero essere attivati da un ipotetico capo carismatico. Intanto, dal punto di vista economico, noi paghiamo, la mafia incassa.

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