Buon Compleanno Facebook

facebook-loginOggi Facebook compie dieci anni. Il suo fondatore, Mark Zuckerberg, ha pubblicato un lungo messaggio sul suo profilo per ringraziare chi l’ha seguito in questo “incredibile viaggio”. “E’ raro essere in grado di toccare la vita di tante persone, cerco di ricordare a me stesso di fare il massimo ogni giorno e avere il maggiore impatto possibile”, ha scritto il giovane 29enne originario di White Plains, una città dello stato di New York. Nessuno, compreso lui, immaginava che Facebook sarebbe diventato ciò che è oggi. Ebbene sì, uno studente è riuscito a cambiare in minima parte il mondo, nonché il corso della storia. Non bisogna sottovalutare mai il potenziale di un social network. Le rivolte nei paesi arabi ci hanno insegnato molto sotto questo punto di vista. Oggi, qualsiasi leader o dittatore teme il potere della “condivisione di massa”. Un’immagine può in pochi secondi fare il giro del mondo, scatenando reazioni in maniera così rapida che chi tenta di reprimere un focolaio di rivolte con i vecchi mezzi convenzionali, rimane sconfitto. Per questo il potere ha dovuto fare i conti con le nuove tecnologie, ai fini della sua stessa sopravvivenza. Per ora solo un terzo della popolazione ha accesso a internet. Tra dieci anni probabilmente non sarà così. E’ dunque ipotizzabile che questo mezzo così virale sia destinato a raggiungere in futuro anche le zone più remote del mondo, aprendo nuovi scenari. La “condivisione di momenti” non ha avuto certamente un ruolo prettamente politico. Questa sarebbe un’affermazione utopica. Facebook è diventato anche un contenitore senza fondo di frasi, foto e video di bassissimo livello. Materiali che non potremmo mai vedere pubblicati sui media ufficiali, trovano qui un porto sicuro, che solo nei casi più estremi prevede la rimozione da parte di chi vigila sul social. Una parentesi a parte va fatta per tutti coloro che hanno raggiunto la fama attraverso questa piattaforma sociale. Personaggi sconosciuti sono saliti alla ribalta ottenendo milioni di “like”; nuovi vip, nuove star, che spesso saltano totalmente la gavetta, ritrovandosi cliccati da chiunque. Fashion blogger, food blogger, fotografi e artisti prima ignorati, oggi non sono più degli sconosciuti. Il web corre, corre ad un ritmo che noi stessi non siamo in grado di controllare. Un articolo scritto da un giornalista semisconosciuto potrebbe essere condiviso da un cantante o un attore che ha migliaia di fan, guadagnando un boom di visualizzazioni in meno di qualche minuto. Difficile valutare quanto tale fenomeno giovi alla carriera di chi l’ha scritto. Se è vero infatti che in pochi secondi si ottiene la popolarità, va altresì sottolineato che 5 minuti dopo, quegli stessi utenti che hanno visualizzato il pezzo, potrebbero dimenticarsi completamente di ciò che hanno letto. Rimanere impressi nelle menti di chi spende qualche secondo a visualizzare un nostro post, non fa di noi degli autori tout court. Resistere poi alla marea di eventuali commenti da parte di chi ha analizzato a malapena quanto scritto, può avere effetti negativi sulla nostra autostima. C’è chi invece da Facebook ha ottenuto non fama, ma soldi. Ogni marchio commerciale non può fare a meno di avere una pagina fan in cui i potenziali e reali compratori possono rimanere continuamente aggiornati relativamente agli ultimi prodotti in vendita. Anche la pubblicità ha insomma dovuto fare i conti con il social network di Zuckerberg. Lo hanno fatto tanto le grandi case di moda, quanto i piccoli negozi di quartiere. I link presenti sulle pagine fan rimandano quasi sempre al sito ufficiale in cui è possibile acquistare subito ciò che si vede, comodamente seduti sul divano di casa. C’è infine la parte prettamente sociale di Facebook, quella che ci ha permesso di ritrovare in rete amici, parenti e conoscenti prima irraggiungibili. E questo va considerato un vero e proprio cambiamento epocale. Essere aggiornati sulla vita quotidiana di un cugino che vive in Australia, nello stesso momento in cui vediamo una foto di un altro che invece è a due passi da casa nostra, è un qualcosa di sorprendente. Tutti sembrano apparentemente vicini, al di là dei chilometri che ci separano. Questa è una realtà che fino a venti anni fa non avremmo mai potuto immaginare. La rete globale ci mette in comunicazione continua. Il fenomeno per ora sembrerebbe inarrestabile. Ma ci sono alcune domande, alle quali dovremo presto dare una risposta. 1) Chi trae il maggiore vantaggio dalla nostra nuova “vita condivisa”? 2) Chi c’è realmente alla fine della catena di Facebook? 3) Ci stancheremo mai di essere parte di questo sistema? Non lo dimentichiamo mai: con una semplice azione di cancellazione, tutto può avere fine.

 

Silvia Di Pasquale

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