DA ZERO A ZERO. La verticalità orizzontale di Oren Eliav

Dal 15 settembre al 17 ottobre 2020, gli spazi della galleria Building di Milano ospitano la mostra Mount Zero, dedicata all’opera dell’artista israeliano Oren Eliav (1975).

Oren Eliav si è formato presso la Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme e, attualmente, vive e lavora a Tel Aviv. Protagonista di esposizioni organizzate da gallerie e musei israeliani, quali la Givon Gallery (2004, 2006), la Braverman Gallery (2010, 2012) e il Tel Aviv Museum of Art (2011) di Tel Aviv e l’Israel Museum Jerusalem di Gerusalemme (2018) ed europei, come la Suzanne Tarasieve Gallery di Parigi (2016), Eliav ha ricevuto, negli ultimi anni, diversi premi, tra cui l’“America Israel Grant Award” (2004), “Ministry of Culture Award for Young Artist” (2008), “Encouragement Award” (Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, 2008), “Rappaport Prize for a Young Israeli Painter” (Tel Aviv Museum of Art, 2010), “Cité Internationale des Arts Residency” (Parigi, 2013) e “Residency@Berlin, Schir – Art Concepts” (2013, Berlino). Molte sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private israeliane e internazionali.

Tema centrale del suo lavoro è la complessa relazione tra vedere e credere, che egli coglie e restituisce, mediante un’alchemica fusione fra immagini celebri della storia dell’arte e fenomeni ottici. Attraverso manipolazioni visive, come riflessi, cambiamenti di scala, interruzioni nella composizione, immagini speculari, prospettive multiple, ripetizioni, dà forma e vita ad una dimensione immaginaria e immaginifica, in cui l’atto fisico e la componente psichica del vedere si integrano nella mente dello spettatore. Illusione e disillusione finiscono, nel suo universo parallelo, per coesistere, ora attenuando ora evidenziando contraddizioni e contrasti.

Pensato per gli spazi della galleria milanese e realizzato, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, a distanza, Mount Zero è l’esito di un biennio di intenso lavoro e di massima concentrazione di idee, che gli hanno consentito di raggiungere una perfetta coesione fra tutti gli elementi del progetto. Il percorso espositivo si sviluppa sui quattro piani del Building, ciascuno inteso come una tappa ben definita di un’ideale ascensione, la cui meta ultima è la consapevolezza e il superamento del tempo vissuto.

Il viaggio incomincia, al piano terreno, con la sezione Foot to the Mountain, che prende il titolo da un dipinto in cui uno zero ingloba al suo interno una montagna appiattita (che rappresenta la vetta da raggiungere), introduce il visitatore in un’ampia valle con dei pendii, un paesaggio che risulta dall’accostamento di tre variazioni di una stessa immagine e nel quale la presenza umana è appena percettibile. Essa si fa via via più consistente fra la seconda (primo piano) e la terza (secondo piano) tappa dell’“ascensione”, intitolate, rispettivamente, Crossing e Crossing at Night, in cui compaiono, dapprima, soltanto i piedi e, poi, in un’atmosfera notturna e sospesa, le intere figure di due personaggi in cammino, uno sulle spalle dell’altro. Raggiunta, infine, la vetta (terzo piano), si assiste ad un inatteso crollo di tutte le certezze e di tutti i punti di riferimento. Qui, un ultimo gruppo di dipinti in cui predomina il colore rosso, definito dall’artista «un momento orizzontale e neutrale di cessazione» e intitolato Equalizer, mostra l’annullamento degli scarti di livello fra cime e gole, che si avvicinano fino a coincidere. L’alto e il basso si riduce a Zero, come a dire che ogni punto di arrivo è, nel contempo, un punto di (ri-)partenza.

Oren Eliav. Mount Zero

(15 settembre – 17 ottobre 2020)

Building, via Monte di Pietà 23, Milano

www.building-gallery.com

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