«In nessun altro paese al mondo si possono incontrare per strada persone che, come alberi marcati per essere abbattuti, recano su di loro il segno della morte».

Besian Vorpsi, scrittore albanese, descrive alla moglie Diana il rrafsh, la regione che ha scelto per il viaggio di nozze, in cui il tempo si è cristallizzato nell’osservanza del Kanun, l’antico codice di leggi che regola ogni aspetto della vita. Il segno di cui parla è un nastro nero cucito sulla giacca di chi aspetta di uccidere o di essere ucciso, a causa di una faida. Mentre si allontanano da Tirana a bordo di una carrozza, Diana ascolta, e i suoi occhi scrutano le giacche degli uomini alla ricerca del segno maledetto.

Il nastro viene cucito sulla manica di Gjorg Berisha quando gli tocca vendicare suo fratello. E lì nel rrafsh, in una locanda, Gjorg incrocia lo sguardo della moglie dello scrittore. Quell’unico sguardo cambierà il destino di tutti. È stata la bellezza di Gjorg, dei suoi occhi che non sorridono mai, a sedurre Diana, o la promessa della morte che lui si porta addosso?

“Aprile spezzato” è un romanzo di pietra, di terra, di sangue e d’amore, sensuale nel suo essere assolutamente implicito. Un romanzo fotografico in cui la scrittura di Kadaré riesce a rendere tutte le sfumature del paesaggio montano, fino a far innamorare di una terra antica, affascinante e tormentata.

Ismail Kadaré è il più grande autore albanese. “Aprile spezzato” è pubblicato da La Nave di Teseo nella traduzione di Flavia Celotto.

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