“LA NUOVA PASSEGGIATA ARCHEOLOGICA” DEI FORI IMPERIALI IN ROMA.

“Si dice che i gemelli venissero condotti a Gabii per imparare l’uso della scrittura e tutto ciò che solitamente dovessero apprendere i fanciulli di nobili origini. (….) Romolo sembrava possedere maggiore capacità di giudizio ed innata perspicacia politica, mostrando nei rapporti con i confinanti per diritto di pascolo e di caccia una naturale predisposizione al comando piuttosto che alla sottomissione”. Plutarco

Plinio il vecchio racconta che tre alberi sacri spiccavano nella piazza collocata al centro del Foro Romano. E sotto l’albero del fico la leggenda narra che siano stati uccisi Romolo e Remo. Insieme al fico erano piantati anche la vite e l’olivo, perché l’olio e il vino simboleggiavano la forza dell’Urbe.

Infatti i Fori rappresentavano l’impero più grande e potente della storia e avevano un alto significato metaforico, erano il luogo di glorificazione delle gesta degli imperatori dando a loro sia notorietà che immortalità.

I Fori Imperiali sono un complesso architettonico unico al mondo formato da vari edifici e piazze maestose, cuore dell’attività politica di Roma antica, costruiti in un lasso di tempo di circa 150 anni, tra il 46 a.C. e il 113 d.C.. Alla fine dell’età repubblicana, quando Roma era ormai divenuta la Capitale di un immenso impero che si sviluppava dalla Gallia all’Asia Minore, l’antico Foro Romano si rivelò inadeguato come centro amministrativo della città.

Giulio Cesare, nel 46 a.C., provvide per primo all’esecuzione di una nuova piazza, ritenuta inizialmente un semplice ampliamento del Foro repubblicano. Al Foro di Cesare seguirono il Foro di Augusto, il Foro Transitorio o di Nerva, costruito da Domiziano e inaugurato da Nerva e il Foro di Traiano, indubbiamente il più grandioso.

Essi erano il centro della vita cittadina e personalità rilevanti si riunivano qui per parlare di economia o esprimere le loro convinzioni politiche. Le altre finalità erano il culto religioso, l’amministrazione, l’istruzione, le biblioteche e le attività commerciali.

E Roma si rivolge al futuro. Ma in quale modo?

Attraverso la valorizzazione dell’area archeologica dei Fori Imperiali con l’individuazione e l’allestimento di un nuovo percorso di fruizione, che evidenzia l’eccezionale patrimonio storico e architettonico e contemporaneamente assicurando una migliore vivibilità dell’asse di via dei Fori Imperiali e delle zone limitrofe e contemplando soluzioni di arredo urbano e di vegetazione da impiegare come componenti per il dialogo delle differenti caratteristiche degli spazi di intervento.

Nella bellissima terrazza dei Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il Soprintendente capitolino Claudio Parisi Presicce hanno presentato il progetto vincitore del concorso internazionale per la realizzazione dell’iniziativa mediante un anello pedonale che congiungerà gli splendori del centro dell’Urbe.

Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è così espresso: “Sono da sempre assertore della modernizzazione e della valorizzazione del patrimonio culturale come ci impone la Costituzione, allo stesso tempo la mia preoccupazione era che il progetto salvaguardasse il valore della storia: i Fori non nascono oggi, ma già con papa Alessandro VII era stato abbozzato il primo progetto di passeggiata sui Fori Imperiali. Possiamo dire che la via e la visione prospettica è stata storicizzata quindi il progetto dovrà armonizzarsi con questi criteri”.

Il grande anello pedonale riprende l’idea della Passeggiata Archeologica di fine Ottocento attuata dal Ministro Guido Baccelli, il più significativo progetto nella sfera storica e culturale di quel periodo, con la rivalutazione urbanistica dell’ampia zona monumentale di Roma.

Il suo imponente progetto relativo alla vasta superficie che comprendeva il Foro Romano, il Palatino, il Colosseo e le Terme di Caracalla fu più volte rivisto e ridimensionato durante i decenni successivi, ma alla fine la battaglia fu sostanzialmente vinta.

La nuova Passeggiata Archeologica dovrà collegare l’intera area centrale della città: dai Fori al Colosseo, al Celio, al Palatino, alle Terme di Caracalla, al Circo Massimo fino al Campidoglio, ricollegandola alla città moderna e alla vita quotidiana dei quartieri circostanti.

Un itinerario che congiungerà i Fori con gli altri percorsi intorno al Palatino, intercettando quel ciclo pedonale di via di San Gregorio, di via dei Cerchi, di via di San Teodoro e delle salite e discese del Colle Capitolino, sarà caratterizzato poi da un incremento dei servizi tra cui aree verdi, balconate e percorsi sopraelevati.

Il costo stimato per l’esecuzione delle opere è di 18 milioni e 800 mila euro.

La commissione giudicatrice, determinata da 5 membri scelti da Roma Capitale, dal Ministero della Cultura e dall’Ordine degli Architetti e diretta dall’architetto portoghese Joao Luis Carrillho da Graca, ha selezionato i cinque progetti finalisti del concorso lo scorso ottobre; in esso sono pervenute 23 proposte progettuali. Il vincitore è lo studio Labics di architettura e pianificazione urbana e riceverà un premio di 135.0000 euro al netto di oneri previdenziali e Iva.

Ai concorrenti, classificati dal 2° al 5° posto, tutti raggruppamenti di professionisti rispettivamente guidati da Giorgia Colombo, Luigi Franciosini, Marco Pietrolucci ed Eugenio Cipollone, sarà attribuito un rimborso spese pari a 100.000 euro al netto di Iva e ogni altro onere di legge.

Lo studio Labics è stato scelto secondo parametri relativi alla compatibilità della proposta con il quadro delle attività programmate dalla Pubblica Amministrazione e degli intenti strategici: per la qualità inerente allo spazio oggetto del concorso e il tessuto circostante, per gli elementi compositivi, la creatività, l’originalità ed i contenuti innovativi per la scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche, e per la semplicità di manutenzione e di gestione.

Lo studio ha partecipato a concorsi di progettazione nazionali e internazionali, ed è stato fin dall’inizio un importante strumento di ricerca e sperimentazione progettuale. Esso ha sede a Roma, fondato nel 2002 si rivolge verso diverse scale: dal design di interni all’urbanistica.

Dal 2003 Labics è stato responsabile per il general concept, l’interior design e l’architettura di Obikà, una catena internazionale di bar e ristoranti specializzati in cibo italiano con progetti a Milano, New York, Roma, Londra, Torino, Firenze, Kuwait City e Tokyo. Tra i lavori odierni ricordiamo quelli negli U.S.A. Miami e New York, Francia, Cina e altri Paesi.

Pertanto lo studio ha una visione ampia e inclusiva delle differenti scale e dei diversi ambiti che compongono la città contemporanea, concezione che ha potuto estendere e dimostrare mediante i molteplici progetti di trasformazione urbana.

Il progetto dello studio Labics è conforme ed esaustivo nei riguardi delle richieste del bando pianificando le soluzioni dei diversi lotti.

La sistemazione architettonica e urbana delle pavimentazioni contiene infatti le direttrici provenienti dai diversi sistemi urbani implicati e parallelamente garantisce ampi spazi fruibili senza barriere da pedoni e ciclisti. La sede stradale è evidenziata da una scelta materica differenziata, in questo caso il sanpietrino già presente, garantendo oltre a ciò il permanere di un segno rilevante nella successione temporale degli avvenimenti storici del luogo.

La commissione giudica poi persuasivi sia la soluzione per la sistemazione della scarpata sottostante a via Nicola Salvi, risolvendo con la sola azione architettonica le moltissime esigenze funzionali e paesaggistiche del peculiare contesto esistente, sia il progetto del centro servizi su via del Tempio della Pace, con specifico riferimento alle proporzioni individuate per il loggiato esterno.

L’uso del legno per la pavimentazione (lotto 2) risulta idonea soprattutto per rimarcare una palese dicotomia tra i caratteri reversibili e strutturali degli interventi, anche se tutto ciò ancora richiede una verifica sul piano della fattibilità.

E’ stato anche valutato l’impatto del cambiamento climatico e del suo già noto bisogno di offrire parti di ombra e fresco nelle caldissime estati capitoline, strategico è reputato il contributo del fattore vegetale, non a caso qualificato quale “elemento decisivo del paesaggio”.

La tempistica per la sua realizzazione non risulterà troppo lunga poiché non vi saranno lavori in profondità e in muratura, sono infatti operazioni alquanto semplici e avranno inizio entro settembre.

“L’intervento”, illustra Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità della giunta comunale Roberto Gualtieri, “si inserisce all’interno dell’obiettivo di più ampio respiro che ci siamo posti come amministrazione e che mira a ridefinire lo spazio urbano esistente a favore di una mobilità dolce e sostenibile, pedonale e ciclabile, a favore dello spazio urbano come luogo di aggregazione e di socialità piuttosto che come mero strumento di spostamento.

In particolare ad esempio via di San Gregorio, che oggi è una via a scorrimento veloce sarà trasformata e resa vivibile e a misura d’uomo sia dalla Passeggiata Archeologica sia dal passaggio del Grab i cui cantieri partiranno a giugno. Su via dei Cerchi sarà ampliata la parte di pedonalità sul lato adiacente al Palatino. Via di San Teodoro che costeggia il Foro e che oggi è destinata completamente al parcheggio delle autovetture diventerà sul lato adiacente al Foro e al Palatino completamente pedonale, mentre sull’altro con sosta in linea e non a spina come oggi. Sarà riqualificata l’area di Corrado Ricci.

E’ poi notizia di grande rilievo è che finalmente, dopo 70 anni di inaccessibilità tra largo Agnesi e piazza del Colosseo, che negli ultimi anni è stata teatro di grandi difficoltà di spostamento per le persone con disabilità, è stata prevista una rampa con pendenza adeguata e percorribile dai disabili sulla scarpata Salvi e che nell’ambito del progetto sarà valutata la possibilità di realizzazione di un ascensore che colleghi i due livelli stradali”.

Conclude Patanè: “è da ricordare che per ora via dei Fori Imperiali rimarrà percorribile solo dal trasporto pubblico e solo dai nuovi autobus elettrici. Entro fine anno inizieranno ad arrivare i primi 104 autobus di Atac che verranno impiegati proprio per l’area archeologica centrale”.

L’intervento nel cuore di Roma con la riqualificazione dei Fori Imperiali e delle aree archeologiche circostanti creeranno una nuova zona pedonale di grande attrazione turistica ma anche di accoglienza in una delle città più emozionanti e coinvolgenti al mondo.

“E’ un progetto molto bello che mi pare colga bene l’obiettivo di valorizzare ulteriormente un’area che tutto il mondo ci invidia e farne non solo un luogo di passaggio ma anche uno spazio dove sarà piacevole passeggiare e anche indugiare per godersi la spettacolare vista sui Fori. E lo sarà per i turisti ma anche per i romani che potranno riappropriarsi di un luogo per vivere la magnificenza della Città Eterna”. Ha dichiarato il Sindaco Roberto Gualtieri.

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