La magia delle Grotte di Pertosa-Auletta: il bacio atteso 20mila anni tra stalattite e stalagmite

“Una grotta viva, in continua evoluzione”. Sembra quasi un gioco del maestro barocco Bernini, invece si tratta di pietra e minerali, fredde concrezioni calcaree che hanno dato luogo a un bacio immortale. Dopo circa 20mila anni una stalattite e una stalagmite, si sono toccate per formare un unico corpo “che prenderà il nome di colonna”. Lo straordinario evento naturale, diventato glam grazie a una foto pubblicata su Facebook, è avvenuto in provincia di Salerno all’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta, che si snodano al di sotto dei Monti Alburni, all’interno del Geoparco Cilento.

E così la geologia, grazie alla forza espressiva dei social, può appassionare ed avvicinare migliaia di persone. Tutto è partito da una foto pubblicata dalla pagina Facebook delle Grotte di Pertosa -Auletta il 28 novembre 2019 per festeggiare il raggiungimento del traguardo dei 20mila like: “In questa foto l’unione, una stalattite e una stalagmite che stanno per congiungersi”. Poi il boom dei commenti e delle condivisioni, fino all’arrivo dell’appassionante scatto su giornali locali e nazionali. “L’impatto della foto”, spiega Francescantonio D’Orilia, presidente della Fondazione MIdA, ente che gestisce le Grotte, “ci fa ben sperare perché dimostra un grande interesse del pubblico per i fenomeni naturali e, nello specifico, per alcune bellezze del nostro territorio”.

Formazione calcarea colonnare che risale dal pavimento di una grotta soggetta a fenomeni di carsismo, la stalagmite (dal greco “stalagma” cioè goccia), è generata nel corso di molti anni dal gocciolamento di acqua che deposita strati successivi di minerali. La stalattite è all’opposto una formazione calcarea pendente dalla sommità delle grotte soggette a fenomeni di carsismo. Il nome deriva dalla parola greca “stalaktites” che significa gocciolante. Se la grotta è attraversata da correnti d’aria, la stalattite può deviare il suo asse verticale e assumere forme bizzarre.

La colonna si forma quando, dopo un processo che può durare migliaia di anni, la stalagmite incontra e si unisce alla stalattite. “Questo fenomeno sta ad indicare che la nostra è una grotta viva, in continua evoluzione”, spiega il dottor D’Orilia. “In ventimila anni, le gocce d’acqua, scandendo il tempo, hanno dato vita prima a piccole cannule per arrivare ad oggi a vere e proprie concrezioni calcaree”. “La loro crescita, influenzata da fattori ambientali (temperatura, umidità, circolazione d’aria, e tanti altri), continua, così come rapporto d’amore solido, e presto andranno ad unirsi in un unico corpo che prenderà il nome di colonna”.

Le grotte di Pertosa-Auletta, complesso carsico che si sviluppa nel sottosuolo lungo il fiume Tanagro, accolgono visitatori dal 1932 e presentano due primati in Italia: sono le uniche grotte nel nostro Paese dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, e sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C.

Il viaggio nelle profondità è davvero notevole. Si inizia con l’ingresso nella Sala delle Meraviglie, poi dopo un tratto in barca, si prosegue verso la Sala del Trono e la solenne Grande Sala, che misura ben 24 metri di altezza. Il percorso, per chi sceglie di non perdersi nulla grazie al tour completo, continua con la Sala delle Spugne, la grande Cascata sotterranea e la suggestiva Sala del Paradiso.

“Mi auguro che questa immagine”, chiosa il dottor D’Orilia, “possa essere fonte di stimolo per tutti noi, e ci porti a salvaguardare questi particolari ambienti, perché la natura, così come l’amore ha bisogno di cura e attenzione, di passione e rispetto”.

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