Fisichella: “Noi non siamo soli” 100 presepi resistono

Fisichella: “Noi non siamo soli”

100 presepi resistono

Città del Vaticano – Si sono potuti ammirare presepi di tutti i tipi e da tutto il mondo: in terracotta, corallo, vetro, paglia etc… Successo di pubblico per la tradizionale mostra dei “100 Presepi in Vaticano”. Alla vigilia dell’apertura, monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, si è soffermato sulle ragioni del cambio di location dell’edizione 2020 che, a causa dell’emergenza sanitaria, si è svolto sotto il colonnato di Piazza San Pietro fino al 17 gennaio 2021. “Abbiamo scelto di realizzare la mostra all’aperto proprio per andare incontro alle regole anti contagio”, spiega il presule illustrando il significato del percorso che fisicamente ruota attorno ad alcune casette in legno all’interno delle quali sono collocate le opere provenienti da tutto il mondo.
Nonostante tutto – rassicura Fisichella – la natività resta un simbolo di semplicità. “Quando siamo davanti al presepe – afferma – dobbiamo ricordare che siamo davanti alla semplicità di una rappresentazione dell’amore di Dio nei nostri riguardi. Il Signore – sottolinea – ci ama così come siamo. Noi non siamo soli!”. Il presule ribadisce la necessità di vivere intensamente queste festività 2020, nonostante la sofferenza che grava sulle spalle di molte persone alle prese con la pandemia: “Se stiamo vivendo un sentimento di tristezza o di solitudine avviciniamoci al presepe e guardiamo Gesù Bambino che vuole essere accolto. Allora anche noi tendiamo le braccia, stringiamolo e ci sentiremo meno soli”.
I fortunati visitatori nel corso della visita come ogni anno hanno ammirato sia l’albero che il presepe al centro di Piazza San Pietro accompagnati dalle storie dei luoghi da cui provengono. “La possibilità di poter allestire il monumentale presepe della scuola d’arte di Castelli – spiega monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi Teramo-Atri –  è davvero un grande dono per tutta la nostra chiesa diocesana e soprattutto una grande occasione per un territorio che è stato duramente colpito da due terremoti nel 2006 e nel 2017. È un momento anche per dare testimonianza della fede del popolo abruzzese e di questa comunità con le sue capacità artistiche, infatti non dobbiamo dimenticare che Castelli è tra le più importanti città della ceramica a livello europeo. È un dono per tutti dunque, soprattutto in questo tempo di emergenza sanitaria in cui siamo chiamati tutti a ripartire”.
A consolidare l’evento, il volumetto della Libreria Editrice Vaticana intitolato ‘È nato per noi. Il Natale con Papa Francesco’, con la prefazione a firma proprio di monsignor Fisichella, che offre una raccolta di brevissimi pronunciamenti del Pontefice in diverse occasioni. “Attraverso questa pubblicazione manteniamo vivo il messaggio che il Papa ha consegnato l’anno scorso a Greccio con lettera apostolica ‘Admirabile Signum’, affinché il presepe resti un segno della tenerezza di Dio e anche uno strumento di autentica evangelizzazione”. Ecco per voi lettori un passaggio del Santo Padre Francesco: Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui”.
Testo e foto di Cristoforo Russo

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