FINE DELL’EUROPA, STATI UNITI E ZELENSKY PRIMA PARTE

In prosieguo a quanto nell’intervento del 20 ottobre 2022 scorso, riportiamo altre osservazioni del Prof. Noam Chomsky sul proprio Paese, gli Stati Uniti. Ricordiamo che Noam Chomsky è stato professore ordinario, oggi emerito, di Linguistica al MIT, la università di Boston forse più di prestigio degli USA: un intero volume potrebbe contenere l’elenco dei libri e degli articoli scritti, delle conferenze e trasmissioni tenute nel corso della lunga vita, come pure delle numerose lauree ad honorem, dei premi letterari e dei riconoscimenti ufficiali: è la voce critica enormemente più seguita in America, una delle primarie personalità della cultura americana.

Le note sono citazioni dal testo: CAPIRE IL POTERE, il Saggiatore, Milano, 2008.

La micidiale guerra tra Russia e Ucraina che stiamo vivendo anche di persona noi Europei a seguito di certe conseguenze, documenta per l’ennesima volta, adesso pericolosamente, la volontà e il disegno primari degli Stati Uniti e della succursale NATO, di impadronirsi del pianeta: l’arroganza della forza militare e l’assenza dei controlli internazionali ONU, soprattutto la ignoranza delle popolazioni grazie ai media che o per mercimonio o per viltà o per altro tengono l’umanità all’oscuro delle, tra l’altro, fortificazioni e installazioni militari che gli Stati Uniti hanno realizzato dovunque nel globo a questa finalità di conquista e di dominazione, sono prove di una apocalisse incombente: “…gli Stati Uniti, che si è arrogato e arroga oggi con la forza il diritto all’illegalità e all’impunità” (C.Rovelli). Qui appresso, per difetto, una serie di nazioni che ne hanno subito la violenza, l’aggressione, la distruzione o perché regimi democratici o perché regimi avversi ai loro ordini e comandi: Timor Est, Vietnam del Sud, Cambogia, Corea del Sud, Guatemala, Haiti, Honduras, Costarica, Nicaragua, Salvador, Panama, Bosnia/Belgrado, Libia, Iraq, Cile, Afghanistan, Argentina, ecc. ….. ”Ci opponiamo? No! Noi sosteniamo sempre il terrore, anzi lo insediamo al potere”(p.197). A tale elenco manca la regione oggi, solo apparentemente, più significativa: l’Europa, adattatasi a manifesto zimbello di Biden, a stuoia davanti alla porta! “ Le mosse e i gesti di Ursula von der Leyen sono un coacervo di miopia e sconsideratezza, arroganza e mediocrità” (Donatella Di Cesare).

Tutti gli stati europei sono, chi più chi meno, letteralmente già militarmente occupati, da anni, dall’immediato dopoguerra, a seguito delle basi militari presenti in quantità in quasi ogni nazione a seconda della capacità di resistenza e di autodifesa: per esempio, si scrive, l’Italia ha circa cento basi militari pronte a tutto e perfino una ventina segrete di cui nemmeno il Governo conosce la locazione!! essendo la più manifesta serva e succube, già dalla Resistenza, già dalle prime elezioni del 1948, da sempre, agli Stati Uniti protettori della DC. Basi militari, non di difesa!! ma di offesa! Gli americani istituirono il tribunale di guerra a Norimberga per processare i Tedeschi, ma per loro stessi, altrettanto aggressori e violenti, non se ne parla! Non per Biden, Bush jr. o per Blair o per Erdogan e non pochi altri.

Noam Chomsky lo ricorda chiaramente, già da anni: (p.233) “L’Europa è stata colonizzata culturalmente dagli Stati Uniti a un livello inverosimile, una brutta copia degli Stati Uniti, anche se è ancora più tragico perché hanno una sensazione di grande indipendenza”. L’attuale Unione Europea ne è una pessima fotografia. Cioè gli Stati Uniti sono ottanta anni che stanno militarmente operando per la conquista del globo: le loro enormi risorse finanziarie sono totalmente destinate agli armamenti e alle sovvenzioni a certi reparti industriali particolari: “Gli Stati Uniti, con meno dello 0,05 per cento dei abitanti del pianeta, coprono da soli il 40 per cento delle spese militari dell’intiero pianeta” (C.Rovelli), e nel contempo la politica sociale è a livello documentalmente di quarto mondo: fame, miseria grande, povertà, morti precoci di bambini e di vecchi, assenza di sanità pubblica, per decine e decine di milioni!! Il loro nemico mortale era ed è la Russia perché identificata col Comunismo, ecco dunque la ragione palese e manifesta della guerra in corso, da loro voluta, da loro organizzata e preparata, dai servi europei affiancati. L’Europa, il secondo ostacolo sulla loro strada, è stato ormai neutralizzato e metabolizzato, da anni, senza possibilità di appello! La presente vergognosa soggezione nonché sudditanza è terribile riprova. Salvo poche voci che, è vero, aumentano quotidianamente, la gran parte dei media e intellettuali europei sono muti o ciechi o venduti. Grandemente complici -l’evidenza è fin troppo evidente!- del disegno americano non solo i membri della Commissione Europea ma imperdonabilmente anche le centinaia di parlamentari che hanno avuto il coraggio di dichiarare solennemente terrorista chi non lo è e risparmiare, al contrario, chi lo è storicamente e documentalmente! Si continua a fare il gioco terribile americano, fatto di menzogne e di spergiuri, e dunque a promuovere la schiavitù e sudditanza dell’Europa. Solo che il calcolo americano da questi ultimi anni, è grossolanamente andato errato: ora deve fare i calcoli con la Cina e con l’India, oltre che con la Russia ancora in grado di difendersi e perfino pericolosamente, a dispetto di tutti i nemici e servi.

Con riferimento al livore e avversione manifesti dell’Europa nei confronti della Russia che trapela evidente dalle iniziative in gran parte bizzarre se non ridicole quando non volutamente avverse e deleterie, e allo stesso tempo all’esplicito e dichiarato afflato lirico nei confronti della Ucraina prima di ora nota solo per le sue badanti e per il suo nazionalismo e razzismo antisemita, è da ritenere che tale improvviso odio verso la

Russia sia in sostanza dettato, se non da invidia e gelosia o altri sentimenti, dal ruolo significativo e profondo della sua cultura nella cultura europea nonché della sua possente economia, più che alla servile sottomissione alle concezioni sballate ma criminali degli Stati Uniti e NATO

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