Un nuovo viaggio onirico a Palazzo Reale. Dal 3 febbraio a Milano si apre una mostra sul Simbolismo in Europa

Dopo la mostra Alfons Mucha e le atmosfere art noveau, in programma fino al prossimo 20 marzo 2016, il calendario di eventi di Palazzo Reale a Milano si arricchisce di un nuovo appuntamento con l’arte di fine Ottocento ed inizio Novecento, grazie all’esposizione Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra, al via il 3 febbraio 2016.Carezze mostra Simbolismo

A cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi, in collaborazione con Michel Draguet, la mostra si preannuncia un affascinante viaggio tra le atmosfere e la dimensione onirica che hanno segnato in modo straordinario la creatività e lo stile di differenti artisti, protagonisti di una delle più originali e misteriose correnti dell’arte moderna.

Con una raccolta di un centinaio di dipinti, affiancati da decine di sculture ed opere grafiche, provenienti da istituzioni italiane ed europee, oltre che da collezioni private, la mostra realizza un’approfondita indagine sul Simbolismo, mettendo a confronto esponenti italiani e stranieri, per coglierne la molteplicità di manifestazioni ed accezioni che si diffusero dall’Inghilterra alla Francia, dal Belgio ai paesi dell’area nordica, dall’Austria all’Italia. L’aspirazione all’ideale simbolista racchiusa nel singoli capolavori esposti sfocia nell’esplorazione di miti e temi attorno ai valori universali della vita e della morte, dell’amore e del peccato, per spingersi fino agli aspetti emotivi della realtà, dell’essenza della natura e dei segreti del creato. Il risultato è quello di dare espressione alle inquietudini dell’uomo moderno in Europa tra fine diciannovesimo ed inizio ventesimo secolo, in un periodo di importanti cambiamenti sociali, politici e culturali, che accesero ed alimentarono non pochi interrogativi sull’esistenza.

Snodandosi su 18 sezioni tematiche, l’itinerario espositivo guiderà il visitatore tra le sale di Palazzo Reale, accompagnandolo con i versi poetici di Baudelaire tratti da ‘I fiori del Male’. Dalle rappresentazioni demoniache di Odillon Redon, alle rappresentazioni dei miti di Gustave Moreau, la rassegna delle opere presenti guarda poi al vitalismo di Ferdinand Hodler ed al colorismo dei Nabis. Il viaggio onirico proseguirà includendo le interpretazioni dell’amore di Giovanni Segantini, l’immaginario divisionista di Gaetano Previati, e la magia dell’arte decorativa di Galileo Chini, per analizzare la portata rivestita in Italia dal movimento simbolista, e per portare alla ribalta nomi di artisti poco conosciuti, come Luigi Bonazza, seguace italiano di Klimt, Leo Putz, Giorgio Kienerk, oltre a quelli degli scultori Leonardo Bistolfi e Amleto Cataldi. Ci sarà spazio, infine, per un’immersione nell’atmosfera fantastica delle Mille e una notte, con l’allestimento del ciclo pittorico eseguito da Vittorio Zecchin nel 1914, alla vigilia della Grande Guerra.

In particolare, alla mostra sarà possibile ammirare per la prima volta alcuni dei più emblematici capolavori del Simbolismo europeo, diventati icone dell’idea simbolista del mondo: da segnalare, a tal proposito, Carezze (L’Arte), la donna/ghepardo di Fernand Khnopff; la Testa di Orfeo galleggiante sull’acqua di Jean Delville, l’Eletto di Ferdinand Hodler, ed Il silenzio della foresta di Arnold Böcklin.

Il progetto si estende, inoltre, ad alcune sale dedicate alla Biennale del 1907, aprendo una vetrina di confronto tra l’arte italiana più evoluta, forte della relazione con le grandi mostre della Secessione di Berlino e di Vienna. In questa parte verrà allestito il ciclo pittorico Il poema della vita di Giulio Aristide Sartorio, presentato alla Biennale del 1907, ricordata anche per l’apertura, nella stessa occasione, della famosa Sala dell’Arte del Sogno, che consacrò ufficialmente il Simbolismo in Italia.

La mostra sarà inaugurata il prossimo 3 febbraio, e resterà aperta al pubblico fino al 5 giugno 2016.

Box informazioni:

www.mostrasimbolismo.it.

 

Clara Agostini

 

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