Scola, l’ultimo maestro del cinema italiano

Il 19 gennaio 2016 all’età di 84 anni nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma è morto Ettore Scola. Con lui se ne va uno dei più grandi maestri della commedia italiana; nato a Trevico (provincia di Avellino) il 10 maggio del 1931 è stato un grande regista cinematografico e sceneggiatore italiano.

Poco dopo la nascita si trasferì con la sua famiglia a Roma e appena quindicenne coltivò la passione (che lo accompagnò sempre durante la sua immensa carriera) per il disegno di vignette che lo portò a collaborare con la rivista umoristica Marc’Aurelio (dove troviamo anche un giovane Federico Fellini). Attraverso questa sua grande passione riuscì a trovare il suo spazio in un ambiente culturale che a quei tempi era in grande fermento. Nonostante avesse un diploma classico e si fosse iscritto alla facoltà di Giurisprudenza il suo destino si stava lentamente delineando ed era sicuramente il mondo artistico. Un’artista eclettico che già negli anni Quaranta collaborò a delle trasmissioni e varietà per la radio e la televisione (appena nata) ma è negli anni Cinquanta con il cinema che trova il suo vero io. Prima come sceneggiatore collaborando con Age e Scarpelli (in film come Un americano a Roma 1954, La Grande Guerra 1959 etc.) e poi passando dietro alla macchina da presa. L’esordio alla regia è nel 1964 con il film

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Se permette parliamo di donne che ha nel cast attori di grande spessore del panorama italiano come Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni. Ma il film che lo consacrò tra i grandi del cinema italiano e che gli regalò la fama internazionale confermando il suo successo nel pubblico fu C’eravamo tanto amati. Un film del 1974 che raccontava trent’anni di storia italiana (dal 1945 al 1975) attraverso le vicende di tre amici interpretati da Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores, tutti innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli). Un uomo attivo che si interessava anche di politica e che era in prima linea nelle grandi battaglie civili ed artistiche del paese. Ha vissuto gli anni intensi dell’Italia che nasceva e fioriva e ha cercato di raffigurarla al meglio nei suoi film attraverso personaggi caratteristici e costruiti ad hoc.

 

Noemi Deroma

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