Presentazione del libro Atlas Marianus sive geographia mariana.I luoghi della fede

Alla fine del XVII secolo l’Europa ha ormai conquistato il continente americano, allargando notevolmente i suoi orizzonti culturali e, inevitabilmente, riscrivendo la geografia del mondo allora conosciuto. Nei tre secoli successivi alla scoperta di Colombo vengono disegnate e pubblicate centinaia di migliaia di carte, che illustrano la nuova fisionomia del pianeta. In questo contesto storico di grande fermento un sacerdote gesuita, Henricus Scherer, intraprende la sua opera di descrizione del mondo dal punto di vista mariano, mostrando i luoghi del culto della madre di Cristo, i suoi santuari, che già all’epoca erano numerosissimi e costellavano tutte le terre allora conosciute. La sua impresa fu e rimane oggi una straordinaria espressione della devozione dei Cristiani nei confronti della Vergine. Questa sorprendente e originale opera rivive nella nuova edizione realizzata grazie alla casa editrice Arte Libraria Italiana, che ne ha approntato un’edizione di lusso dalle caratteristiche stupefacenti, impreziosita dal commentario ricavato dai saggi dell’Arcivescovo Giovanni Tonucci Delegato Pontificio del Santuario della Santa Casa di Lorteo, oltre che dal contributo di P. Silvano M. Maggiani, OSM, direttore della rivista Marianum, Ephemerides Mariologiae e di P. Stefano De Fiores, SMM. Le caratteristiche editoriali sono straordinarie. L’opera è stata infatti realizzata in 399 esemplari numerati e 49 esemplari Ad signum, inoltre il volume è stato composto con carta completamente artigianale in fibra di cotone da 200 grammi. Il testo è stato impresso a mano al torchio tipografico e tutte le straordinarie cartine sono state restaurate da Sergio Belfioretti e in seguito acquerellate. Il procedimento completo è stato eseguito secondo il modello utilizzato da Giambattista Bodoni, celebre stampatore del XVIII secolo. La copertina è stata realizzata con piatti in legno e ricoperta da pelle di bufalo, impreziosita da due bassorilievi in argento, realizzati dall’artista Ivana Staffolani. L’opera è una testimonianza eccezionale della profondità con cui l’amore e la fede nella Madonna siano radicati nel cuore dei fedeli cristiani. A corroborare questa affermazione, le testimonianze monumentali rappresentate dai santuari sparsi ai quattro angoli della Terra, con quello di Loreto, che custodisce le reliquie della Santa Casa, ad occupare il posto centrale. La parola Atlante, fa notare P. Maggiani, ha un triplice significato. Quello di raccolta di carte geografiche o, più in generale, di disegni e schemi illustranti caratteristiche di una determinata scienza; ma la parola indica anche la prima vertebra cervicale che sostiene il cranio e consente l’articolazione di esso con la schiena; infine, Atlante era il mitologico personaggio che teneva sulle sue spalle l’intero globo terreste. Quindi un atlante è qualcosa che illustra, che consente di articolare il proprio pensiero e contemporaneamente sostiene la propria conoscenza. Questo meraviglioso volume, riscoperto oggi, è impreziosito da quell’aggettivo Marianus, che ne spiega la destinazione e il contenuto ma anche la grande forza rivelatrice, il sentimento d’amore e passione che cela dentro di sé.    

 

Patrizio Pitzalis

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