Solomeo, un luogo dove la dignità umana è il principio cardine.

Solomeo è un borgo medioevale la cui fondazione risale probabilmente alla bonifica che nel XII secolo sottrasse la valle all’abbandono, segnandone così la rinascita agricola. Un tempo veniva chiamato Villa Solomei e tutto il centro abitato era costituito da un palazzo, un casamentum, dodici domus, due piccole case e la Chiesa di San Bartolomeo. Una realtà che nel tempo andò modificandosi a causa della crescita demografica che si ebbe, e che portò a valicare le mura di cinta del castello per edificare nuove case e poterci vivere.

Solomeo, “Borgo dello Spirito”, oggi rappresenta per Brunello Cucinelli il cuore pulsante della sua realtà familiare, della sua impresa e della sua spiritualità. Un luogo dove la tradizione, intrisa di valori profondi, viene vista come un punto di forza sulla quale costruire il presente, senza dimenticare che le fondamenta gettate oggi saranno il fulcro del domani, delle nuove generazioni che devono avere le nostre stesse opportunità se non di più. Il grande sogno di Brunello è stato sempre quello di realizzare un’azienda dove il profitto non fosse il principale e solo unico obiettivo, ma un’azienda dove il lavoro fosse dignitoso, etico e proteso a realizzare prodotti che non danneggiassero il creato. Fondamentale, dunque, creare ambienti di lavoro in cui i singoli collaboratori si sentissero gratificati, parte del processo e adeguatamente retribuiti. E tutto questo, che Brunello definisce come una forma di umanistico capitalismo contemporaneo, è stato possibile attuarlo nella realtà del villaggio, dove le dimensioni, rispetto ad una città, sono molto più contenute, e le relazioni che si instaurano più reali e dirette.

Tutto nel borgo ha un suo preciso significato ed una sua funzione: il Bosco della Spiritualità, la Chiesa, il Teatro, la Cantina e il Monumento. Il bosco e la montagna circostante rappresentano la spiritualità benedettina di questi luoghi, che con i maestosi alberi secolari, tracciano dei sentieri nei quali camminando è possibile immergersi per dedicarsi alla contemplazione della natura e dello spirito. Al bosco si accede tramite un ingresso privato che attraversa il Parco dei Filosofi, che sale dietro Villa Antinori Cucinelli, oppure dalla pubblica via, tramite un sentiero che si snoda nell’uliveto ai margini del bosco. La chiesa di San Bartolomeo, considerata il tempio religioso di Solomeo, domina dalla sua posizione tutta la vallata. Sottoposta nel tempo a diverse ristrutturazioni, conserva al suo interno ricche decorazioni e un prezioso organo settecentesco di straordinaria bellezza. Il teatro, invece, è il tempio laico dedicato alle arti. È il cuore della zona dove è possibile trovare anche un anfiteatro, il giardino “Ginnasio” e lo stand dell’Accademia Neoumanistica Aureliana. Un’intera area dedicata alla celebrazione della cultura, è denominata come il “Forum delle Arti”.

La cantina, è il simbolo della vigna e dell’uomo che la lavora con costanza e dedizione. Una costruzione che a Solomeo si eleva su di un basamento nobiliare, e dove all’ingresso è stata posta una statua di Bacco, simbolo del legame tra l’uomo e il paesaggio. Infine il monumento, un’esedra in travertino, di circa 5 metri di altezza e 24 metri di lunghezza, incorporante un treppiede al centro e con cinque archi, sopra i quali lettere in bronzo in grassetto compongono le parole: “Omaggio alla dignità umana”. Per esprimere la natura universale di questa struttura sono elencati anche i nomi dei cinque principali continenti del mondo, uno sotto ciascun arco in bronzo: AMERICA, EUROPA, AFRICA, ASIA, OCEANIA. Un significativo gesto che Brunello vuole lasciare ai posteri, un monito che non faccia mai dimenticare il vero senso dell’esistenza, che deve sempre tendere al benessere della collettività e della natura nel suo complesso.

Parlare di giovani è sempre una questione delicata, perché per molti le nuove generazione sono considerate come “perse”, sempre più inclini al divertimento e molto meno al lavoro, soprattutto quello manuale. Ed è stato da questo ragionamento che Brunello ha voluto realizzare a Solomeo la Scuola di Alto Artigianato contemporaneo per le Arti e i Mestieri. Una scuola dove la tecnologia è messa al servizio della mano e dell’occhio dell’uomo, e l’insegnamento didattico è svolto da esperti professionisti nel campo della modelleria e sartoria sia maschile che femminile, di rammendo e rimaglio, di orticoltura e giardinaggio e di arti murarie. Anche questo un contributo che Brunello ha voluto dare, per esprimere ancora una volta questa sua visione sociale della vita, che non deve mai perdersi nessuno lungo il tragitto, orientando gli individui verso scelte diverse dal consueto, gesto ancora più doveroso verso i giovani che hanno bisogno oggi più di ieri di essere indirizzati.

E nel momento in cui si stavano effettuando i lavori di restauro presso Solomeo, dove tutto si trovava in uno stato di fermo, Brunello decide di cominciare a scrivere un libro nel quale la narrazione si incentra su Montalcino, sulla sua infanzia e giovinezza fino alla scoperta di Solomeo e dell’attività che in quei luoghi fantastici intraprenderà. Un libro il cui leitmotiv è il concetto di SOGNO, di vita e di capitalismo umanistico, che l’autore e l’imprenditore vogliono il più possibile divulgare, per portare felicità all’intera umanità.

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