I MIGLIORI VINI ITALIANI DI LUCA MARONI SECONDO IL PUBBLICO.

Si è conclusa domenica scorsa, il 14 febbraio, l’edizione romana 2016 dei Migliori Vini Italiani a cura di Luca Maroni. Una manifestazione lunga ben 4 giorni che ha emozionato ed appassionato gli amanti del vino, dai più esperti ai semplici degustatori. Pubblico variegato, proveniente da tutta la capitale (e non solo), anagraficamente distribuito, dai più giovani a persone più mature di età, si è lasciato guidare ed inebriare in un percorso sensoriale alla scoperta delle eccellenze vitivinicole nostrane. All’iniziativa hanno preso parte non soltanto i produttori di vino, ma anche aziende di prodotti di qualità caratteristici delle regioni italiane: dai tipici formaggi sardi, al tartufo molisano, fino all’olio pugliese, per citarne alcuni. Insomma, una manifestazione che ha puntato tutto sul buono e sul bello, come recitava il suo slogan “Il buono nel bello”. Buona, quindi, anche la riuscita dell’evento, messa però in discussione a più riprese nel corso del suo svolgersi da diversi partecipanti. La causa del malcontento è stata riscontrata nell’organizzazione poco curata e confusionaria e la scarsa comunicazione. Nulla da dire sui vini, dunque, o sulla competenza degli espositori, ma sulla decisione da parte dello staff organizzativo di scaglionare il pubblico ad ore, a fronte del pagamento di un biglietto a prezzo intero che avrebbe concesso il diritto di partecipare da apertura, le ore 16, fino a chiusura, ossia le 24. Molti gli indignati e i delusi per questa ristretta presenza del pubblico pagante, esigenza dettata da buon senso per evitare sovraffollamenti e calche, secondo la spiegazione fornita dallo staff. Eppure, nonostante questo metodo di prevenzione, è successo anche che alcuni ospiti sono rimasti a bocca asciutta a causa di un’improvvisa quanto inaspettata carenza di vino. Purtroppo, alcuni espositori non avevano considerato le ore di massima affluenza e, proprio nel weekend, hanno terminato molte delle loro bottiglie, costretti a centellinare i bicchieri da riempire al pubblico. Lo scopo della manifestazione non era certo quello di uscire alticci e malmessi, per ogni azienda ed ogni vino si trattava di degustare semplici assaggi, ma alcuni partecipanti si sono visti negare anche quelle piccole quantità previste, mantenute in fresco non si sa per chi o per quando.

Disguidi ed incomprensioni a parte, i Migliori Vini Italiani è stato un evento davvero ammirevole e ben pensato. Simpatica la musica d’accompagnamento con tanto di banda e musicisti; simpatici gli assaggi dei formaggi e dei tanti prodotti regionali culinari esposti; simpatica la pazienza e la cordialità di molti produttori, ben disposti ad interagire col pubblico per parlare del loro lavoro, della passione per il vino e dei tanti anni di esperienza.

Erano oltre 80 i produttori e più di 500 i vini in degustazione. Ad arricchire il tutto si sono aggiunte tante attività collaterali come: i “Laboratori di degustazione con Luca Maroni”, incentrati sulla metodologia di analisi sensoriale (per ogni sessione sono stati proposti in degustazione e presentati nelle caratteristiche organolettiche circa 10 vini di aziende presenti alla manifestazione); “Italia Gustosa: preparazioni, scoperte e degustazioni enogastronomiche”, ghiotti assaggini delle eccellenze in collaborazione e a cura del Consorzio Tutela Denominazione Vini Frascati e Gal Castelli Romani e Monti Prenestini; “Bianco, Rosso e Bo.Do.Rò (Bollicine, Dolci e Rosé)”, tre diverse aree tematiche arricchite da musica live, luci e colori per accostarsi ai vini in modo inconsueto; “Non è tutto OLIO quello che luccica”, laboratorio a cura di Donna Oleria, azienda pugliese che ha illustrato le proprietà dell’olio Extravergine, come riconoscerne la qualità e perché risparmiare sull’olio non conviene alla salute; “Piccoli Vignaioli Crescono – Ludoteca”, spazio a cura di Pinguini e Paperette di Silvia Caputo dedicato ai bambini intrattenuti in attività e giochi legati alla vigna, all’uva e alle preparazioni alimentari; infine, ma non meno importante, “Enoarte: dalla pittura al teatro” con l’artista Moreno Bondi e l’attore e conduttore televisivo Michele La Ginestra.MAN1

Ma i protagonisti della manifestazione restano loro: i vini. E, tra questi, i migliori sono stati degnamente premiati nel corso della prima serata di Gala tramite l’indice di piacevolezza che generalmente viene stabilito dal produttore durante la fase dell’imbottigliamento. Tra i migliori Vini rossi 2016  si è attestato un IP 98 il “Teodora 2012” dalla Tenuta Terre Nobili di Lidia Matera, in Montalto Uffugo in provincia di Cosenza.

Tra i migliori vini italiani in versione biodinamica molto apprezzato anche il rosso biodinamico (con IP 94) “Maramia 2013” della Tenuta Mara, ottenuto solo con uve Sangiovese le cui vigne sorgono proprio di fronte alla costa Adriatica davanti a Riccione.

Per il resto, si rinvia alla lettura dell’ “Annuario dei migliori vini italiani” di Luca Maroni in persona, il cui obiettivo precipuo è quello di diffondere il messaggio di consapevolezza sull’importanza di produrre in maniera naturale, riconoscendo l’equilibrio e l’armonia delle note tecniche di un prodotto vinicolo.

Agrodolce
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Piera Feduzi

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