La bassa pianura modenese: un territorio ricco di sapori, gusto moderno e tradizione.

Carpi è una bomboniera preziosa, dove il vento sposta il profumo del vino fatto per bene e l’odore di terra umida e florida: la campagna è un abbraccio sincero e il suo affetto arriva diretto, mostrando rustici di qualità immersi nel verde e persone con la voglia di produrre con il sorriso sul volto. Infatti, la terra dà i suoi frutti e s’impegna a essere al centro dell’attenzione in una zona d’Italia ricca di aziende produttrici di lusso e all’avanguardia. Siamo alla scoperta della bassa pianura modenese: l’inverno è piuttosto rigido, con poche precipitazioni e con frequenti giornate di nebbia, l’estate è calda e afosa, specialmente nei mesi di luglio e agosto, con temperature elevate e precipitazioni a carattere temporalesco. Tuttavia la campagna sa proteggersi, rimanere con il sorriso e coccolare i suoi frutti: come tanti piccoli girasoli, i terreni e le persone innamorate di questa terra che ancora la lavorano come una volta, volgono lo sguardo e le mani verso il sole, alla ricerca del bello. Il territorio di Carpi è situato a circa venti chilometri a nord-ovest da Modena, è il comune più popoloso dopo il capoluogo ed è la sede principale delle Terre d’Argine con i comuni di Soliera, Novi di Modena e Campogalliano. Qui è rinomata la produzione di prosciutti, coppe, salami e mortadelle: un profumo intenso e compatto scorre a fianco di quello del buon vino e del pane appena sformato e regala l’acquolina in bocca al turista attento e a chi porta questi luoghi nel cuore. Il territorio è molto più di questo, offre pregiati formaggi, dove la cura artigianale conduce il palato al ricordo di un passato bucolico e verace. Con questi gusti e su tavole imbandite di sapori locali, regna il Signor Lambrusco, il protagonista di queste terre. Qui nasce il Re del Reggiano: sta bene in bottiglia, comodo nelle botti e perfettamente nel bicchiere, dove brillante e fresco, frizza la giornata e saluta il palato con il suo gusto immediato e sicuro. È con i cibi del luogo e con la tradizione affettata ad arte che questo vino frizzante oppure secco sfodera le armi migliori e il gusto alla perfetta temperatura. Quella del Lambrusco è la famiglia di vitigni più diffusa nella campagna emiliana, dalle cui uve fragranti si ottiene un vino profondamente piacevole e versatile, considerato il vino rosso frizzante italiano per eccellenza. Le cantine ammirano il metodo “ancestrale” e provano a rapirlo in botte, altre volte trasformano i chicchi d’uva con il metodo moderno e portano in tavola un vino scoppiettante ma piacevole. Ogni territorio è il cuore della produzione di un particolare vigneto: Carpi è conosciuta per il Lambrusco Salamino DOC, un prezioso liquido sapido e bene equilibrato, dal colore rosso rubino brillante e profumi floreali con sentori di fieno appena tagliato. La Cantina di Carpi e Sorbara, associata a Confcooperative, già premiata dal Gambero Rosso, vanta un percorso di successo e riconoscimenti: oggi la cantina si distingue grazie a etichette futuriste e d’impatto, desiderosa di richiamare i tratti tipici dell’avanguardia artistica. Così nasce la veste dei tre vini che compongono la linea Novecento, con l’ambizione di raccontare un vino moderno, versatile ed estroverso e mantenere il legame con il territorio: la produzione a Carpi nasceva proprio agli inizi del Novecento. «Il Lambrusco è stato elevato a forma d’arte dagli esponenti del movimento Futurista, che esaltando velocità e dinamismo, brindavano con la bevanda»: ecco le parole di Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina. Le tre diverse etichette svelano le sfumature di un vino semplice eppure in continua evoluzione e fermentazione, come l’arte più vera: non resta che seguire il consiglio di Curzio Malaparte e «alzare il bicchiere, mirare come il lambrusco splende vermiglio in un raggio di sole!».

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares