Il Maritozzo Rosso, sfiziosa tentazione della Roma che vuole osare in cucina

Se c’è un dolce simbolo della cucina romana, quello è il maritozzo. Un golosissimo scrigno di pasta brioche che racchiude ogni genere di crema peccaminosa, anche se la tradizione lo vuole farcito di panna fresca e spolverato di zucchero a velo o glassa. E se, invece di soddisfare la voglia di dessert, il maritozzo diventasse la portata principale?

Da questa gustosa provocazione nasce “Il Maritozzo Rosso”, il primo format dedicato al maritozzo salato che in poco tempo è diventato un vero punto di riferimento per appassionati e curiosi della scena gastronomica capitolina. I tre titolari, Edoardo Fraioli, Francesca Cappelli e Francesco Di Trocchio, hanno iniziato nell’offerta proposta da Eataly. Galeotta fu la vittoria, 3 anni fa, del contest culinario chiamato CONTAINER 2016 a This is Food (Officine Farneto), nonché la premiazione come Startup più innovativa di Roma. Da quel momento per i tre amici è stato tutto un crescendo, e presto sono approdati in Via del Cedro, nel loro locale da 24 posti a sedere, ai quali si sommano i 10 sistemati al lungo bancone che costeggia la splendida cucina a vista.

D’altronde, che lo si gusti a cena al piatto oppure passeggiando come innovativo street food, con il maritozzo salato è davvero amore al primo morso. Burrata di bufala e alici di Sciacca, stracciatella pugliese e cicoria, bottarga e carciofi, parmigiana di melanzane, pollo alla romana, sono solo alcune delle farciture con cui si presenta: oltre 30 sono le varianti dei maritozzi gourmet che questo innovativo bistrot propone ai suoi clienti, tutte caratterizzate da ingredienti freschissimi e di prima qualità. Non mancano quelle ispirate alla tipica cucina romana, come il maritozzo alla cacio e pepe, alla carbonara, alla coda alla vaccinara. Oppure gli originalissimi “Maritozzi Burger”: l’impasto rimane lo stesso, soffice e leggermente dolce, ma la forma è quella tonda di un panino per burger, di tutti i tipi.

Diverse sono, inoltre, le varianti stagionali: in base al periodo cambia anche il menu, per garantire sempre il meglio.

A completare la proposta, ovviamente, c’è il maritozzo dolce. È possibile scegliere tra quello tradizionale con la panna, oppure provare il “Maritamisù” – maritozzo al tiramisù, o magari quello con una farcia di ricotta e fichi e bagna al mojito!

Il Maritozzo Rosso, però, non propone solo maritozzi: la cucina sforna tante prelibatezze per chi è in cerca di una ristorazione più classica nell’esperienza ma innovativa nel gusto: ingredienti di prima qualità vengono manipolati e rielaborati in diverse preparazioni, volte a esaltare e valorizzare il concept gastronomico del bistrot. Un esempio? La versione estiva dell’amatriciana, con il tonno al posto del guanciale, oppure i delicati bucatini alla gricia con fichi.

«Il nostro menu è frutto di un grande lavoro di ricerca realizzato in questi mesi a Trastevere e dall’inizio della nostra avventura – dicono i titolati – Una proposta in grado di esprimere la forte identità del nostro progetto, che parte dalle tradizioni romane per introdurre qualche novità e alleggerire qualche ricetta con tecniche di cottura moderne e un pizzico di follia».

Il Maritozzo Rosso è un vero e proprio laboratorio che invita anche a partecipare alle creazioni che nascono ai fornelli. Tante sono le masterclass che si organizzano periodicamente, ma quelle che hanno riscosso il maggiore successo riguardano la preparazione della pasta all’uovo, come da tradizione, il tiramisù tipico della pasticceria romana e i segreti della lievitazione degli impasti per la pizza.

Nel futuro del Maritozzo Rosso? Altre sedi che facciano conoscere l’innovativo brand, perché no, anche in diverse città.

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