I BLACK BLUES BROTHERS TRIONFANO

Da Nairobi ai sold out di Edimburgo. 12.500 spettatori, standing ovation e recensioni a 5 stelle per gli acrobati di Nairobi le cui evoluzioni sulle musiche dei Blues Brothers incantano il pubblico dei teatri italiani

I BLACK BLUES BROTHERS TRIONFANO

AL FRINGE FESTIVAL DI EDIMBURGO

Lo spettacolo acro-pop ispirato al cult movie di John Landis e curato da Circo e dintorni, realtà leader nel mercato del circo-teatro, sta ottenendo uno straordinario successo al Fringe Festival di Edimburgo, la più importante kermesse teatrale del mondo, dove è in cartellone fino al 25 agosto, con una previsione di oltre 12.500 spettatori e un consenso di critica e pubblico davvero fuori dal comune.

Sono abituati a “imprese scintillanti” (come ha sapientemente chiamato le loro evoluzioni il celebre critico teatrale Franco Cordelli sulle pagine del Corriere della Sera), ma questa volta i Black Blues Brothers si sono superati, sorprendendo se stessi e tutta la produzione di Circo e dintorni, la compagnia italiana con sede a San Donà di Piave in provincia di Venezia,, diretta da Alessandro Serena, che dal 1° al 25 agosto ha partecipato al Fringe Festival di Edimburgo, il più importante festival teatrale del mondo.

Il senso di questo successo ce lo spiega Alessandro Serena: “Abbiamo deciso di partecipare al Fringe Festival di Edimburgo dopo aver realizzato 500 date dello spettacolo Black Blues Brothers in tutta Europa (di cui 30 nella sola ultima stagione nei teatri italiani), sia in cartelloni teatrali che in festival di arte di strada. Ma avevamo il desiderio di confrontarci con la prova più difficile, il Fringe appunto, una manifestazione conosciuta in tutto il mondo che in tre settimane propone oltre 2000 titoli differenti, tra prosa, danza, musica e arti performative. Solo di teatro fisico sono programmate 200 compagnie di tutto il mondo, tra cui le più blasonate provenienti da Canada, Australia e Finlandia. In un contesto di questo tipo la competizione è enorme, attrarre l’attenzione degli operatori e del pubblico è estremamente complesso e richiede un lavoro che va ben oltre la semplice partecipazione al Festival. Spesso le compagnie di successo lavorano anni per costruire una presenza che sia riconosciuta. Anche il rischio economico e l’investimento per affrontare l’operazione (interamente autofinanziata) sono stati importanti, ma abbiamo ritenuto che fosse giunto il momento per farlo. Il nostro obiettivo era di raggiungere i 6000 spettatori e siamo felici di aver più che raddoppiato la stima iniziale prevedendo di superare i 12.500 spettatori nel corso di 25 repliche in una location da 670 posti (il prestigioso Music Hall nelle Assembly Rooms), che ha registrato diversi sold out e una media di 500 spettatori a replica. Numeri davvero lusinghieri e non comuni anche per produzioni più grosse e affermate”.

Il gradimento del pubblico non è un dato solo numerico e quantitativo, bensì testimoniato dalle standing ovation che hanno suggellato pressoché ogni replica con diversi minuti di applausi che si possono gustare nei video postati quotidianamente sulle pagine social della compagnia. Anche la critica di settore ha espresso apprezzamento per lo show dei cinque acrobati con l’assegnazione nelle recensioni di 4 o 5 stelle (che nel codice della critica teatrale rappresenta il voto massimo). The Scotsman (il più autorevole quotidiano scozzese) ha dedicato la foto di prima pagina ai Black Blues Brothers, con tanto di titolo “Fringe Festival newcomers on top of the world” e sottolineando la disinvoltura con cui eseguono evoluzioni impressionanti e la loro empatia e capacità di “entrare nel cuore del pubblico”. Lo spettacolo è “altamente

raccomandato” dal blog di critica one4review che assegna le tanto desiderate 5 stelle. Frodo Allan su BroadwayBaby definisce lo spettacolo un “eccellente mix di acrobatica e comicità”. E ancora The List evidenzia come il formidabile team sappia portare sul palco un’energia contagiosa.

Il termometro del Fringe Festival di Edimburgo non bolle solo per i dati di critica e botteghino ma anche per le opportunità internazionali che questa occasione sta aprendo: “È prematuro parlarne, ma sono tanti gli operatori internazionali del settore che hanno manifestato interesse per lo show – anticipa Alessandro Serena – stiamo ricevendo proposte per scritture in varie nazioni d’Europa, ma anche in Australia e nel Golfo Persico. Ci aspetta un autunno caldo con una tournée in Italia che si arricchisce quotidianamente di nuove date ed è molto stimolante pensare che questo spettacolo possa viaggiare senza confini in tutto il mondo. L’efficacia dello show consiste nel format spontaneo, fresco e brillante che evidentemente incontra il gusto del pubblico e la sensibilità dei critici teatrali, i quali rimangono spiazzati dal linguaggio acrobatico e dalla messa in scena”.

Per chi non lo avesse ancora visto, lo spettacolo è ambientato in un elegante locale stile Cotton Club dove, seguendo le bizze di una capricciosa radio d’epoca che trasmette musica rhythm’n’blues, il barman e gli inservienti si trasformano in equilibristi, sbandieratori saltatori e giocolieri col fuoco. Ogni oggetto di scena (sedie, tavolo, appendiabiti, vasi e persino specchi) diventa uno strumento per acrobazie mozzafiato e coinvolgimento costante del pubblico. Sulle travolgenti note della colonna sonora del leggendario film di John Landis, i Black Blues Brothers fanno rivivere ogni sera uno dei più grandi miti pop dei nostri tempi a colpi di piramidi umane, limbo col fuoco, salti acrobatici con la corda e nei cerchi. Nessuno resiste all’energia dei Black Blues Brothers che hanno elettrizzato gli spettatori di alcuni dei più prestigiosi teatri italiani (Quirino di Roma, Coccia di Novara, Comunale di Vicenza, Rossini di Pesaro, Fusco di Taranto, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Lyrick di Assisi solo per citarne qualcuno), scatenando ovunque standing ovation e sold out. Ogni performance dei Black Blues Brothers si trasforma in un evento mediatico di forte richiamo, dalle loro partecipazioni tv (Tú sí que vales, Le plus grand cabaret du monde) alle esibizioni per Papa Francesco e per il Principe Alberto di Monaco. Annunciati da grandi titoli sui giornali e da video virali sui social network, lasciano un ricordo indelebile nel pubblico e nella stampa.

I Black Blues Brothers portano nel cuore la loro terra, il Kenya. Provengono da Sarakasi, un’organizzazione no profit che si occupa di teatro sociale in situazioni difficili, ed è forse per questo che ancora oggi quando sono in scena scatenano tutta la loro gioia di vivere. Hanno scoperto che il circo è un potente mezzo di emancipazione e aggregazione ed ora lo trasmettono al pubblico durante workshop pratici di acrobatica organizzati da Open Circus, progetto di ricambio generazionale e formazione del pubblico sostenuto dal MiBAC. Un’esperienza multietnica, un modo per conoscere se stessi e i propri limiti, provando a superarli, per aprirsi agli altri collaborando con loro.

Lo spettacolo, scritto e diretto da Alexander Sunny, con le coreografie di Electra Preisner e Ahara Bischoff e le scenografie di Siegfried e Loredana Nones e Studiobazart, sarà nuovamente in tournée in Italia nella stagione teatrale 2019/2020. Tra i numerosi progetti, anche una nuova produzione teatrale che vedrà protagonisti sempre i cinque vulcanici artisti keniani ma in un contesto differente e alle prese con nuove e più ardite evoluzioni. Proseguiranno anche i corsi e i laboratori acrobatici presso Karakasa Il Laboratorio delle Meraviglie (scuola di piccolo circo di Noventa di Piave) e nelle scuole della zona.

Info e aggiornamenti: www.blackbluesbrothers.it e www.facebook.com/blackbluesbrothers

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