O DI UNO O DI NESSUNO

Dal 20 al 24 gennaio (ore 19) al Teatro India è di scena uno scomodo Pirandello per raccontare una storia crudele e misogina che, dagli anni bui del ventennio fascista, ci riporta all’oggi per ricordare la fatica del crescere e diventare adulti, dalla difficoltà di gestione dei rapporti affettivi alla complessità del vivere in condizioni di ristrettezze economiche. La modernità del grande drammaturgo siciliano ritorna a teatro con una tra le sue commedie meno frequentate, O di Uno O di Nessuno, nell’allestimento firmato dalla regia di Gianluigi Fogacci.

 

Datata 1930, l’opera è apparentemente semplice nella struttura ma difficile nel linguaggio, come tutta la produzione di Luigi Pirandello che stimola gli attori a rendere fruibile anche ad un pubblico giovane o di rara consuetudine teatrale il testo che sviluppa. Seppur immersa in una realtà temporalmente distante da noi, una serie di temi scomodi e complessi rendono la commedia vicina alla ruvida attualità. O di Uno O di Nessuno è infatti una storia di una gravidanza indesiderata; una storia di provinciali trasferitisi nella capitale per motivi di lavoro; una storia di stanze affittate in comune per far fronte a condizioni economiche difficoltose; una storia di prostituzione, di perbenismo gretto e perciò crudele, di relazioni affettive difficili, rese ancor più difficili da convenzioni sociali che rendono impossibile esprimere un sentimento sincero di cui solo a tratti i personaggi, avvolti da una diffusa mediocrità culturale, sembrano capaci. E tante altre complesse implicazioni che affondano nella psicanalisi e nel sistema delle relazioni, fino al sospetto di un malcelato e mal vissuto amore omosessuale da parte dei due protagonisti maschili sullo sfondo di un’Italia immersa nel ventennio fascista. Ed è appunto intriso di fascismo e di maschilismo più in generale il modo di pensare alla donna come oggetto di piacere che porterà, se pur indirettamente, a quello che oggi si classificherebbe come “femminicidio”. Di poca consolazione è una sorta di ‘finale buono’ solo per pacificare le coscienze più accomodanti, scritto da Pirandello dopo una scena-madre della ragazza in questione all’apice della sua tragica parabola che sembra voler fungere da sipario meta teatrale.

 

Lo spettacolo si inserisce nel Segmento di Stagione Classici? Mai così moderni che, senza trascurare i titoli che hanno fatto la storia del teatro e rileggendoli con la sensibilità di oggi, propone al Teatro India un trittico da Pirandello composto dal già citato O di Uno O di Nessuno, dal Berretto a sonagli diretto e interpretato da Valter Malosti (20/24 gennaio) e dai Giganti della montagna secondo Roberto Latini (16/28 febbraio).

 

DUETTO CARD al costo di 16,00 € per due diversi spettacoli nella stessa sera (8 € a spettacolo) prenotandola a community@teatrodiroma.net

Dal 20 al 24 gennaio al Teatro India

foto O DI UNO O DI NESSUNO - Fogacci

di Luigi Pirandello

regia Gianluigi Fogacci

 

con in ordine di entrata Roberto Laureri, Simone Baldassari,

Alessandra Puliafico, Gianluigi Fogacci, Veronica Loforese, Valentina Bartolo

scene Fabiana Di Marco

costumi Maria Filippi

musiche David Barittoni

luci Giacomo Cursi

Produzione Compagnia Diritto e Rovescio

 

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares