Naufragio Mediterraneo. Come e perché abbiamo perso il Mare Nostrum

Naufragio Mediterraneo. Come e perché abbiamo perso il Mare Nostrum
Nel nuovo saggio Paesi Edizioni, l’emergenza migranti e i traffici di esseri umani, la crisi libica, il ruolo della Turchia di Erdogan, la minaccia jihadista, le incertezze dell’Europa e dell’Italia, spiegati dagli esperti di geopolitica del Mediterraneo Michela Mercuri e Paolo Quercia.
Con la prefazione dell’Ambasciatore Umberto Vattani

 

L’Europa e l’Italia hanno perso la loro centralità nel Mediterraneo. Un naufragio geopolitico che è il risultato di una serie di dinamiche che il Vecchio continente non è stato in grado né di comprendere né, tantomeno, di dominare: dalle distorsioni della lotta al terrorismo dopo l’11 settembre ai conflitti in Iraq e Libano, dalle primavere arabe ai conflitti in Siria e Libia, fino all’implosione dell’Africa Sub-sahariana e alla pressione migratoria incontrollata. Abbandonato a se stesso il Mediterraneo è divenuto un mare globale attraversato da guerre per procura, in cui le crisi locali sono solo la spia di un processo di redistribuzione del potere. Lo raccontano e spiegano nel saggio Naufragio Mediterraneo. Come e perché abbiamo perso il Mare Nostrum Michela Mercuri, docente di Geopolitica del Medio Oriente all’Università Niccolò Cusano, e Paolo Quercia, docente di Studi Strategici all’Università di Perugia.

Gli autori ripercorrono gli avvenimenti che hanno portato alla delicata situazione attuale nel Mediterraneo: dallo scoppio delle primavere arabe in Medio Oriente e Nord Africa e dalla caduta di Gheddafi in Libia, alla centralità sempre più marcata dell’Egitto di Al-Sisi e della Turchia di Erdogan, ai flussi migratori e ai traffici di esseri umani che attraversano il Mare Nostrum. Il collasso di confini e Stati in Africa e in Medio Oriente, come era prevedibile, si è riversato con forza crescente sulla tenuta del continente europeo. Un effetto domino che ha finito per isolare l’Italia. Galleggiare in queste acque non è più sufficiente. Per non restare ai margini serve una vera politica nel Mediterraneo e in Africa. Perché solo un’Italia che conta nel Mediterraneo potrà contare in Europa.

«Da tempo il Mediterraneo ha smesso di essere un punto di incontro e si è trasformato in una frontiera. Un mare in cui l’Italia cerca di barcamenarsi tra una crisi e l’altra. Inseguendo le emergenze senza mai riuscire a essere protagonista mettendo a rischio il proprio interesse nazionale».

Con la prefazione dell’Ambasciatore Umberto Vattani, il saggio è impreziosito negli interni dalla galleria fotografica di Stefano Benazzo, con una serie di suggestivi scatti di relitti nel Mar Mediterraneo.

Edito da Paesi EdizioniNaufragio Mediterraneo. Come e perché abbiamo perso il Mare Nostrum di Michela Mercuri e Paolo Quercia, è disponibile nelle librerie e negli store online a partire dal 10 giugno.

Michela Mercuri, insegna Geopolitica del Medio Oriente all’Università Niccolò Cusano. Ha insegnato Storia contemporanea dei Paesi mediterranei all’Università di Macerata dal 2006 al 2019. È componente dell’Osservatorio sul fondamentalismo e il terrorismo di matrice jihadista dell’Università della Calabria.

Paolo Quercia, è direttore di GeoTrade – Rivista di geopolitica del commercio estero. Insegna Studi strategici e Sistemi di intelligence all’Università di Perugia. È stato consulente dei ministeri della Difesa, dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri. È direttore scientifico del Centro studi Awos – A World of Sanctions.

Naufragio Mediterraneo
Come e perché abbiamo perso il Mare Nostrum
Autori: Michela Mercuri e Paolo Quercia
Editore: Paesi Edizioni
Collana: Machiavelli
Prezzo: euro 16,00
Pagine: 176
Uscita: 10 giugno 2021
ISBN: 979-12-80159-21-2

Per maggiori informazioni: paesiedizioni.it

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