IL TESTAMENTO : UN’ IDEA GIOVANE EDUCATA DAL PASSATO.

Sei ragazzi lavorano a mani unite al progetto che parteciperà al concorso “ short film and music video 2019” indetto dal municipio cinque di Roma .

La loro idea è fresca ed innovativa , l’ aggancio al passato con riferimenti a Rossellini , ed a Pasolini tramite i luoghi in cui il corto è ambientato ed al neorealismo italiano , alzano sicuramente il livello del corto per tutti gli appassionati di cinema che sanno cogliere il velato riferimento .

L’ ammirazione per il cinema anticonformista degli anni 60 e per lo stile della “nouvelle vague” hanno toccato a livello tecnico e stilistico anche la loro opera.

In due giorni i ragazzi hanno girato prima le scene in esterni , queste tra Centocelle ed il Pigneto ,

e poi si sono occupati degli interni .

Stando sul set , oltre la grande professionalità di tutti nonostante la giovane età , non ho potuto far a meno di notare le grandi scenografie che accompagnano ogni singola scena del loro lavoro, Roma è eterna e loro hanno selezionato degli scorci e dei luoghi caratteristici ed inconfondibili , tipici nel cinema italiano , appunto è proprio il film di Pasolini “accattone” che ci sovviene in alcune scene con questi richiami al passato che vogliono esaltare e premiare i giovani che ancora credono nel cinema e danno ad esso un significato artistico che va oltre a quello morale , e che ne esalta l’ iconografia, i simbolismi e l’ originalità .

Un unico attore recita nel cortometraggio, l’ idea del regista e dello sceneggiatore , rispettivamente Gioele Perretta e Marco Chiaretti , è quella che siano i luoghi in prima persona a parlare .

I luoghi parlano al pubblico attraverso le immagini , un’ idea di alto livello artistico e di grande valore stilistico .

I personaggi principali sono i quartieri del municipio cinque ,selezionati ad arte se pensiamo al valore ed al richiamo a tratti esplicito ma per molti versi implicito , che hanno avuto nei film “denuncia” di Pier Paolo Pasolini .

Anche l’ attore ha un ruolo chiave nel corto; Leonardo Panetta , da solo riesce a far capire con sguardi intensi ed un’ ottima recitazione libera ogni sentimento , ogni stato d’ animo che pervade il personaggio nei vari momenti del corto.

Questi, tutti attimi di vita intensi e forti sono incisi nelle espressioni del suo volto .

Parlando con l’ attore, molto professionale nonostante la giovane età , ho capito che anche lui , leggendo il soggetto di Marco Chiaretti ha avuto subito la mia stessa impressione ; sono state le immagini che hanno saputo aprirci , solo con la potenza delle parole abbinate a determinati luoghi , una finestra sconfinata su una realtà filmica caratteristica e di grande impatto e potenza stilistica .

Anche nelle scene girate in interni, i ragazzi hanno sputo ricreare delle geometrie perfette rendendo cosi molte scene stilisticamente alte ( per quanto possibile con dei mezzi non troppo professionali ) .

Valerio Monti è stato il tecnico che, collaborando con regista e sceneggiatore ed aiuto regista Alessia Cirigliano , ha accontentato ogni loro idea per i due giorni di riprese , provando e riprovando ogni scena fino a che questa non veniva eseguita ad arte senza mai dimenticare l’ importanza di una scenografia che diventa personaggio e che parla attraverso le immagini .

Infine Alessia Petta si è occupata del montaggio usando final cut . I colori sono stati invecchiati per donare al tutto un effetto vintage . La parte finale , che è la scena più emozionante ed esplicita, è stata resa con un montaggio alternato .

L’ idea , ed un po’ la trama del corto , è quella di raccontare il municipio cinque da un nonno ad un nipote mettendo in evidenza ,nella sottotrama , il contrasto tra la vecchia realtà e quella attuale , un tema che i ragazzi vogliono portare ad un livello più alto con le loro riflessioni valide e studiate , viste da un punto di vista antropologico e sociale , con uno sguardo sul cambiamento che non è più banalizzato ma impregnato di riflessioni .

Ognuno potrà poi riflettere arbitrariamente sulle parole che il corto lascia impresse in noi , l’ idea è quella di lasciare allo spettatore lo spazio per riflettere , il pensiero vuole da parte dello spettatore

un impegno espressivo e personale nell’ interpretazione .

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