Una testa marmorea riemerge dal Foro di Traiano

Un’altra pagina di archeologia da aggiungere all’incredibile libro di Roma. Nel corso di alcuni lavori in via Alessandrina, durante gli scavi per unificare i due settori del Foro di Traiano, gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali hanno scoperto una testa in marmo di epoca imperiale in ottimo stato di conservazione.

Le sue dimensioni sono di poco maggiori del vero e i suoi tratti iconografici sono riconducibili ad una divinità maschile: secondo le prime indagini la scultura ritrae probabilmente il dio Dioniso. Figura centrale dell’Olimpo greco, era considerato il dio dell’estasi, del vino e dell’ebbrezza, la rappresentazione della forza vitale della natura.

Ha spiegato Claudio Parisi Presicce, direttore dei Musei archeologici e storico-artistici della Sovrintendenza, che la testa in marmo presenta una cintura decorata con il corimbo “un fiore tipicamente dionisiaco”. Negli occhi un tempo era presente pasta vitrea o pietre preziose, particolare che fa attestare il manufatto ai primi secoli dell’Impero. I lineamenti sono morbidi e raffinati, il volto è leggermente inclinato, l’acconciatura è folta e increspata. Presicce ha spiegato inoltre che la speranza ora è quella di ritrovare nella stessa area di scavo, ai piedi del Campidoglio, “altri frammenti della statua o altri pezzi pertinenti” che potrebbero permettere una ricostruzione della statua.

Affascinante è stata anche la modalità di ritrovamento. Gli archeologi hanno rinvenuto la testa in marmo all’interno di un muro tardo-medievale: la scultura era stata reimpiegata come materiale edilizio di recupero. Un procedimento assai frequente per i manufatti romani in epoca medievale: spesso, per andare in contro alla mancanza di materie prime, i monumenti classici venivano sezionati per essere riusati come materiali edilizi in nuove strutture. La loro funzione precedente e la loro bellezza era talvolta completamente ignorata.

“Una meraviglia”. Non si sono fatti attendere i complimenti della sindaca di Roma Virginia Raggi che ha ringraziato gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina: “Roma sorprende e ci regala emozioni ogni giorno”. Gli scavi sono iniziati però grazie ad un accordo raggiunto nel 2014 dall’allora sindaco Ignazio Marino con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che ha finanziato il progetto con la donazione di un milione di euro. L’obiettivo dei lavori è quello di riunificare il grande complesso archeologico dei Fori di Traiano, Augusto e Nerva, rimuovendo il tratto settentrionale della via Alessandrina. La testa in marmo, in attesa che si proceda con i restauri, è stata trasportata al vicino Museo dei Fori Imperiali, ai Mercati di Traiano.

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