Il nuovo romanzo di Gerlando Fabio Sorrentino dà voce al tramonto di un Impero.

I dettagli sono tutto ciò che abbiamo, ciò che resta quando ci affidiamo al ricordo o alla celebrazione di qualcosa ormai passato: nel dettaglio vive la natura di una persona, pulsa ancora la forza di un amore e di un luogo per noi caro. Insieme con le parole, sono etichette e medicine per la mente. Forse i dettagli sono schegge, frammenti vivi capaci di restare in vita quando un Impero sta crollando: senza la parola, senza il pensiero plasmato dalla cultura e da una società che è stata Forza, non avremmo nulla da celebrare quando una battaglia ormai si è spenta e ci si deve inchinare per raccogliere un trofeo. Le Ultime Voci è il nuovo romanzo di Gerlando Fabio Sorrentino, edito dalla casa editrice fiorentina Porto Seguro: è un viaggio intimo e sincero con l’ambizione di raccontare le debolezze e le crepe di un periodo storico preciso e trovare in quelle fratture la grinta dell’uomo quando intuisce di aver bisogno delle parole per vivere e della Storia che è cultura per ricostruire la realtà. È il 390 d.C. e s’intravede il tramonto dell’Impero Romano d’Occidente: il potere temporale della Chiesa vacilla e la struttura politica appare al capolinea. Il romanzo è il racconto della fine di un sistema di pensiero, la fine di un mondo come l’uomo aveva imparato a conoscerlo. Tra le seicento e più pagine del libro scorre questa storia e parallela emerge, fluida e oscura, la vicenda di una misteriosa comunità, chiamata Eurotheis, che resta ai margini eppure combatte per salvare il sapere della Civiltà. Ecco la battaglia più importante, ecco come capovolgere le sorti di un conflitto endogeno: l’uomo salva se stesso quando si affida a ciò che di più importante possiede, il sapere e la parola, lo scettro per uscire dal crepuscolo della civiltà. Il romanzo è suddiviso in sei parti e affronta le vicende pubbliche e private dei protagonisti: il titolo s’ispira a un passo de La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Al centro c’è la storia dell’aristocrazia senatoriale quando sfida il proprio potere per salvaguardare, preservare e inventare nuove regole per tramandare il patrimonio culturale e artistico dell’antica civiltà pagana ferita dalla furiosa devastazione della Cristianità e dei barbari. Possiamo immaginare lo scrittore così: intorno è silenzio, il caffè è caldo e il profumo di pulito avvolge il ricordo della colazione e le persone felici di una nuova giornata, e lui è calmo, un occhio attento al cliente e l’altro sul foglio, specchio dell’ispirazione e della pulsione di scrivere per dare voce a una storia. Gerlando Fabio Sorrentino nasce ad Agrigento e vive a Pescara: qui lavora nel settore alberghiero e Le Ultime Voci è la sua terza opera. Semina curiosità sui social, amico della sua passione più grande, la lettura, e ha un buon seguito di lettori e appassionati delle sue parole. Come i più coraggiosi personaggi del suo romanzo, il desiderio dello scrittore è semplice: quello di lasciare una traccia.

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