“OPERA DOMUS”, LA CREATIVITA’ DI CARLO MARCHETTI

7 sale, 7 artisti e 7 idee, per un’arte che supera le restrizioni e continua a emergere.

 

“7 sale, 7 artisti, 7 idee” era il nome di una mostra che avrebbe dovuto svolgersi nel marzo del 2020 all’interno del casale “Opera Domus”. Ciascuna delle sette stanze in cui si articolava il percorso espositivo, come indica il titolo del progetto, era consacrata alla creatività di un singolo artista. Non un artista a caso, però. Bensì un individuo in carne e ossa, che all’interno dell’“Opera Domus” ha vissuto o realizzato le proprie creazioni. La mente di colui che ha trasformato l’“Opera Domus” in uno studio d’arte appartiene a Carlo Marchetti, pittore e creativo a 360 gradi. È un professionista di grande tenacia, che non ha desistito neanche di fronte all’incubo pandemico che, proprio nel periodo della mostra, si stava abbattendo sull’Italia. Il progetto, infatti, è stato salvato nel momento in cui si è deciso di estenderlo su piattaforma digitale, grazie anche alla curatrice Daniela Zannetti, che ha instaurato con Marchetti una proficua collaborazione.

Il 21 marzo 2020 è stata una data decisiva. È questo il giorno in cui la mostra è stata aperta agli internauti. Non si è rinunciato a nulla. Ogni aspirazione iniziale è stata anzi mantenuta e implementata. Come nella migliore tradizione, l’evento è stato accompagnato dal Vernissage ed è stato comprensivo di Critical reviews. Insomma, la trasposizione dal reale al digitale non ha rappresentato una rinuncia, ma un’occasione sfruttata al meglio.

Un hashtag, poi lo slogan: “iovadocolmioID”, ed ecco che i sette artisti hanno potuto condividere il frutto della propria creatività con il resto del mondo: Giorgio Galli, Mario Schifano, Paolo Romani, Alessandra di Francesco, Francesco Cervelli, Achille Pace e lo stesso Carlo Marchetti hanno così presentato le loro opere, pittoriche e non solo, ciascuno esprimendosi nel proprio stile personalissimo. A questi artisti se ne sono aggiunti altri sette, altrettanto motivati a farsi conoscere in chiave creativa, i cosiddetti “artisti in transito”: Stefania Sabatino, Karin Lindström, Daniela Zannetti, Cecilia De Paolis, Claudio Marini, Anna Onesti, Ferdinando Gatta. Un ruolo di primo piano è stato infine attribuito alla coreografa Daniela Capacci, ex insegnante di danza presso l’Accademia di Roma. Capacci ha invitato i suoi ex alunni a creare un video nelle loro stanze virtuali per la mostra, con l’hashtag “#iodanzocolmioID”. Un video è stato poi selezionato per partecipare all’”Hangartfestival” di Pesaro, noto a livello internazionale.

Il successo espositivo germogliato intorno agli spazi dell’“Opera Domus” ha costituito la riconferma della visionarietà di Carlo Marchetti, che ha alle spalle una carriera scandita da grandi soddisfazioni.

Nato e cresciuto a Roma, Marchetti ha frequentato la facoltà di Architettura, e successivamente l’Accademia delle Belle Arti. La sua preparazione si è ulteriormente arricchita grazie alla scelta di frequentare studi di artisti e di Maestri, presenti in gran numero nella Capitale durante gli anni ’80. All’inizio del decennio successivo fondò, insieme ad altri quattro artisti, il gruppo della “Neo astrazione Romana”. Fu l’epoca cruciale della sua maturazione, i cui risultati sono percepibili ancora oggi.

Ogni opera di Marchetti è anche un distillato della conoscenza di cui egli abbonda, come attestano i numerosi progetti e le iniziative che ha promosso nel corso degli anni, facendo del suo meglio per rivitalizzare l’universo della creazione artistica.

 

Foto Simone Paris

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