Primo maggio, non solo in Italia si celebra la festa dei lavoratori, tutte le lotte per i diritti che fino ad ora abbiamo raggiunto, senza ancora però ,aver ottenuto davvero abbastanza.
Era il 3 maggio , era mattina, Luana D’ Orazio lavorava in una fabbrica del distretto di Prato ad Oste di Montemurlo, era giovane 22 anni , era una madre , stava lavorando all’ orditoio una macchina tessile quando rimase impigliata nel rullo del macchinario, .
Ennesima morte sul lavoro, ennesimo dramma e un nuovo fascicolo di indagine aperto con una nuova domanda : “ cosa non ha funzionato nel macchinario compresa la fotocellula di sicurezza?”.
Solamente prato conta due morti sul lavoro in un anno, così le denunce di infortunio con esito mortale continuano ad aumentare, dall’ inizio del nuovo anno l’ Inail conta 185 denunce di infortunio mortale.
Ad oggi la morte della giovane ha colpito la società , tra lo shock per l’ accaduto e la rabbia verso chi vuole soltanto guadagnare a discapito dei dipendenti che vengono sfruttati fino a tal punto , uomini e donne che lavorano nelle fabbriche come fossero macchine e considerati dai padroni poco più che automi e frutto di guadagno .
Jorit Ciro Cerullo, conosciuto come Jorit è uno street artist soprattutto attivo a Napoli è proprio qui che è apparso su una facciata il volto di Luana sorridente, compare con due tagli rossi sul volto, come tutti gli uomini raffigurati dall’ artista simbolo di appartenenza alla “human tribe”.
“Ho dipinto il sorriso di Luana perché si lavori per vivere non per morire”.