“L’umanità fragile”

Inaugurata il 20 ottobre scorso, presso la Casa del Cinema di Roma, una rassegna fotografica dedicata ad Alberto Sordi. Il titolo, “L’umanità fragile”, introduce un po’ alle tematiche affrontate dal celebre attore sul set. L’Albertone nazionale, questo era il suo soprannome, è stato abile nel saper cogliere nelle sue interpretazioni i vizi, le virtù, le tendenze e le novità che hanno caratterizzato l’italiano medio sin dagli Anni ’60. Le fotografie, di proprietà della Fondazione 3M, hanno a loro volta colto con efficacia queste istanze, fermandole in scatti apparentemente statici ma che, soprattutto per coloro che hanno avuto la fortuna di vedere i film dell’attore, continuano a esprimere e a suscitare emozioni nel tempo. Alberto Sordi è sì un uomo, ma proprio come tale subisce e mostra la fragilità dell’essere, soprattutto in relazione al periodo storico vissuto. Nato nel 1920 ed esordito a soli sedici anni in un film seppur solo come comparsa, si è fatto apprezzare e amare da diverse generazioni fungendo spesso da collante tra nonni, padri, figli e nipoti. Il legame, trasversale e democratico, è stato proprio la fragilità dell’uomo messo a nudo davanti ai cambiamenti sociali che hanno caratterizzato un arco temporale lunghissimo, fino al 2003 anno della sua morte.

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