Dall’Africa alla Norvegia, passando per l’Italia…”Quo vado”? Il miglior film di Checco Zalone

Luca Pasquale Medici, meglio noto come Checco Zalone, nel 2016 è tornato sui grandi schermi, con un film che è al contempo una analisi pungente ed a tratti leggermente esasperata della nostra sghangherata Italia: “Quo vado”. E’ il film italiano di maggior successo nella storia del cinema del nostro Paese, avendo incassaato oltre 65 milioni di euro.

Si tratta probabilmente del film più riuscito del noto comico pugliese, capace, con questa pellicola, di far ridere ma anche commuovere, toccando diversi temi d’attualità in maniera leggera, ma non sciatta o volgare.

Mentre i cinepanettoni, più o meno sempre uguali, sembrano finalmente non avere più l’appeal di un tempo, Gennaro Nunziante, regista storico di tutti i film di Zalone, con la sua “antisatira” va incontro ad un altro straordinario successo.

Il film inizia con Checco Zalone che si ritrova prigioniero di una tribù in Africa ed è costretto a narrare la storia della sua vita allo sciamano: solo se ritenuto degno verrà lasciato libero. Inizia così il racconto di un esistenza segnata dal mito del posto fisso, bramato fin dai banchi delle elementari e raggiunto anche grazie all’aiuto del padre e del politico di turno, quasi come fosse un bene da cedere in eredità.

La spending review che deve portare ad un taglio del numero delle provincie, però, si abbatte senza pietà sul suo posto, con annessi privilegi, che Checco difenderà con tutte le proprie forze e senza rifiutare i vari trasferimenti a cui verrà costretto.

L’ultimo di questi lo porterà a raggiungere addirittura il Polo Nord, dove dovrà lavorare a stretto contatto con una ricercatrice italiana, della quale si innamorerà.

Inizia così un viaggio tra l’estremo nord del pianeta e Bergen, la seconda città più popolata della Norvegia, che farà cambiare il modo di ragionare e di comportarsi del protagonista, che però rimarrà sempre fedele al suo posto fisso. Terminato un periodo di aspettativa, tuttavia, le difficoltà climatiche, la nostalgia dell’Italia ed un nuovo trasferimento a cui verrà sottoposto, assieme ad altri imprevisti, mineranno le sue certezze e lo costringeranno ad una scelta.

“Quo vado” è un film in grado di scherzare su un momento storico particolare, evidenziando anche quanto gli errori del passato siano inevitabilmente destinati a ripercuotersi sulle giovani generazioni, costrette sempre più spesso a guardare anche al di fuori dei confini del nostro Paese per cercare di realizzarsi.

La chiusa finale contiene un messaggio semplice quanto positivo: far del bene fa stare bene. Un vero e proprio inno all’ottimismo, sempre attuale.

Nel cast si segnalano Sonia Bergamasco, Ninni Bruschetta e Lino Banfi, perfetto nella parte del vecchio e astuto senatore, capace di mantenere il una posizione di potere nel tempo.

Hit del film è il brano, orecchiabile e divertente, “La prima Repubblica”, con cui Zalone si rifà al suo mito, Celentano: un motivetto divertente e scanzonato, da canticchiare anche sotto l’ombrellone.

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