Momento d’oro per il mercato della birra in Italia. Nel 2018, secondo i dati diffusi da Coldiretti, il valore totale degli acquisti ha superato il miliardo di euro e il consumo pro capite medio annuo è stato il più alto di sempre: 32 litri. A spingere la crescita sono i birrifici artigianali che in Italia – sottolinea la Coldiretti – sono più che quadruplicati negli ultimi dieci anni, con un aumento del 330%, passando da poco più di 200 a oltre 860: produzione annuale stimata in 55 milioni di litri. Un fenomeno, spiega l’associazione di categoria, “favorito dall’ultima manovra dove è stata approvata una norma che prevede per i birrai artigianali una riduzione delle accise del 40% per chi produce fino a 10 mila ettolitri all’anno”. I più attivi nel settore sono gli under 35 che scommettono su profonde innovazioni quali la certificazione dell’origine a chilometro zero e la produzione di specialità altamente distintive. O ancora forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori.
La partita per il primato nella produzione della birra è tra Cina, in prima posizione, ed Europa.
Il Vecchio continente con 400,2 mln di ettolitri nel 2016 (ultimi dati disponibili e pubblicati nel report 2018 di Unionbirrai redatto in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze-ObiAr) risulta essere infatti il secondo maggiore produttore mondiale di birra subito dopo la Cina (497,8 mln di ettolitri). L’Italia ha contribuito a questa ottima performance della produzione annua europea con 14,5 mln di ettolitri, posizionandosi al decimo posto tra tutti i Paesi europei.