William Klein, sessanta scatti rubati ad una Roma sparita

la Roma di Fellini ospite della Roma Imperiale fino al 25 luglio

L’antico splendore dei Mercati Traianei fa da cornice all’ inedita mostra “William Klein: Roma, fotografie 1956-1960”, lo sguardo di un giovane fotografo americano alla magica Roma degli anni cinquanta.

L’ esposizione raccoglie oltre sessanta immagini, poste tra le rovine della Roma antica, creando uno scenario denso di suggestioni e di emozioni. Le fotografie sembrano quasi dialogare con la storia della città eterna creando un eco tra la Roma classica e quella degli anni Cinquanta. Le immagini sono accompagnate dagli  “appunti di viaggio” dell’autore, che trasudano ironia e amore per Roma, spingendoci a guardarla con l’occhio di un newyorkese degli anni cinquanta.

William Klein, arriva a Roma nel 1956 come aiuto regista di Federico Fellini, intento nelle riprese di “Le notti di Cabiria”.

Klein, già autore di un libro-diario fotografico di New York di grande successo, inizierà un vero e proprio vagabondaggio per le strade di Roma, armato, naturalmente, della sua macchina fotografica. Il giovane americano può contare su alcune guide d’eccezione: Pasolini, Moravia, lo stesso Fellini e molti altri esponenti della Roma intellettuale, che gli permetteranno di immortalare non solo la “dolce vita” ma la Roma “vera”.

I saloni da barbiere, i monelli che  giocano a pallone nei vicoli, intere famiglie in lambretta senza casco. Il giovane fotografo realizzerà un vero e proprio affresco fotografico su Roma, potente e suggestivo.                                      

Nel 1958 le fotografie vengono raccolte in un libro, poi pubblicato in Italia da Feltrinelli che ebbe grande successo e che divenne una pietra miliare dell’arte fotografica.   

E a cinquanta anni di distanza il fascino di quest’opera non è affatto diminuito.

L’artista
William Klain nasce a New York nel 1928 da una famiglia ebrea ungherese.

Nel 1954 ottiene il suo primo successo come fotografo, una sorta di diario fotografico intitolato “Life is Good & Good for You in New York”, che gli varrà il premio Nadar.

E’ l’inizio di una straordinaria e poliedrica carriera. I suoi lavori fotografici vengono esposti in tutto il mondo, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Anche il rapporto con il cinema iniziato con Fellini sarà lungo e denso di soddisfazioni.

Klein ha influenzato molti fotografi impegnati nella fotografia sociale, perché grazie alle sue opere la fotografia è divenuta ancora di più un mezzo per conoscere le persone

Nicola Salerno

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