Tamara de Lempicka e il trionfo del dandismo femminile a Palazzo Chiablese di Torino fino al 30 agosto

Dal 19 Marzo al 30 Agosto 2015, la città di Torino celebra l’Art Dèco di Tamara de Lempicka, pittrice polacca del Novecento e simbolo dell’epoca a cavallo delle due guerre. La mostra allestita a Palazzo Chiablese, curata da Gioia Mori, è promossa dal Comune di Torino – Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino, ed è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group.Tamara de Lempicka

Vi vengono proposte circa ottanta opere di Tamara de Lempicka, frutto di un’arte incentrata principalmente sul genere del ritratto, ed espressione dell’ambiente alto borghese ed altolocato tanto frequentato dalla donna. Attraverso un percorso tematico a sezioni, è posta in luce la natura ambivalente della sua figura, di cui l’incertezza circa la data e il luogo di nascita costituiscono già un primo segnale. Figlia di una polacca e di un ebreo russo, Tamara de Lempicka diventa emblema di emancipazione femminile e di trasgressività, secondo una vita privata condotta all’insegna di relazioni coniugali ed extra coniugali, nonché dell’esperienza della maternità e della dichiarata bisessualità, e caratterizzata, inoltre, dalla presenza costante nei salotti mondani più in voga del periodo.

Le opere si accompagnano a fotografie, aneddoti ed accessori, mirando a scavare tra l’alone di mistero che avvolge il privato di Tamara de Lempicka, e a ripercorrerne l’evoluzione creativa, con richiami all’arte antica e alla lezione delle avanguardie storiche. La sua pittura sfocia nella rappresentazione della propria realtà vissuta tra Europa ed America, che è al centro della prima sezione della mostra, intitolata I mondi di Tamara, con immagini delle case abitate dall’artista e dei loro interni. Segue la sezione dedicata al genere della natura morta, oggetto di interesse della Lempicka dalla giovinezza fino agli anni Cinquanta. L’esposizione riguarda alcune opere strettamente connesse con le contemporanee fotografie di Freund, Kertész, Kollar e Maar. La terza sezione si focalizza sulla pittura “devozionale”, di Madonne e Santi in “Sacre visioni”, precedendo la quarta parte della mostra riservata alla ritrattistica. Questa è suddivisa in tre tipologie: i ritratti dedicati alle “amazones”, le amiche lesbiche di Tamara de Lempicka, messi a confronto con fotografie di Brassai; i ritratti dedicati all’amica Ira Perrot;  i ritratti dedicati ai bambini, in particolare alla figlia Kizette La quinta sezione è incentrata sul tema del nudo, sviluppandosi a partire dall’allestimento di un antecedente antico, una tavola di metà Cinquecento di cerchia fiorentina, alla quale l’artista polacca si è ispirata per molti suoi dipinti. In questa parte, sono compresi disegni e confronti con fotografie di Albin-Guillot e Brassai, che evidenziano la ricerca realizzata dalla Lempicka sull’illuminazione e gli scorci da studio fotografico. Infine, l’ultima sezione è riservata alla moda in stile Dandy Dèco, con illustrazioni per riviste databili al 1921, a fianco di disegni, dipinti e fotografie dell’artista in qualità di indossatrice: un’attività che tanto attirò l’interesse dei massimi fotografi di moda dell’epoca 1930-1950, da d’Ora a Joffé a Maywald.

Per info e dettagli: www.mostratamara.it.

Clara Agostini

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