Semo o nun semo C’è poco da ruga’

 

Prosegue il grande successo dello spettacolo Semo o nun semo, quest’anno in scena al Teatro Olimpico, grande omaggio alla tradizione musicale romana.

Sono ormai alcuni anni che lo spettacolo ideato e realizzato da Nicola Piovani, Semo o nun semo, riscuote un successo straordinario di pubblico e di critica. In questa nuova stagione, a ospitare nella sua tappa capitolina il tourbillon di canzoni, tratte direttamente dalla tradizione popolare romana, è il Teatro Olimpico. L’elemento più affasciante della rappresentazione, che ne ha decretato il consenso generale, è l’assoluta fedeltà alla forma e all’esecuzione originali delle composizioni, nate proprio sui palcoscenici dei teatri e solo in seguito sbarcate nel mondo discografico, con tutte le modifiche del caso in fatto di arrangiamento e ritmo. Insomma, il lavoro di Nicola Piovani, romano del quartiere Trionfale, è stato di restituire al pubblico la musica ascoltata e cantata da sua nonna; un processo filologico ma non troppo perché, come dice lui stesso, “la filologia, a teatro, rischia di annoiare”. A questo proposito, uno dei pilastri dello spettacolo è la presenza dell’Ensamble Aracoeli, una raffinata e meravigliosa mini-orchestra, che riesce a ricreare alla perfezione le atmosfere e le sonorità del periodo d’oro della musica e del teatro romani, i tempi del Festival di San Giovanni e della Festa de Noantri. Il mandolino, la mandola, la chitarra vibrante, il contrabbasso e il tamburello rituffano lo spettatore tra le luminarie e i concertini, quando si andava all’osteria con il coltello e si cantava l’amore struggente per le ciumachelle trasteverine. Lo scopo è di mostrare al pubblico (anche a quello non romano) che la canzone del popolo capitolino non è solo cinica e carnale, ma anche generosa e umana, malinconica e dolce. Sul palco, le voci straordinarie di Pino Ingrosso, Donatella Pandimiglio, Carlotta Proietti e Sara Fois sono accompagnate dalla verve e dalla capacità istrionica di Massimo Wertmuller, che racconta con ironia e disincanto, religioso rispetto e spirito dissacrante, la Roma di Ettore Petrolini, Romolo Balzani e Aldo Fabrizi. Si tratta di un universo variegato e spesso contrastato, proprio come sono i Romani, malinconici e superficiali, innamorati e donnaioli, religiosi e bestemmiatori. Una panoramica che spazia dalla rivista alle serenate per l’intramontabile e sempre presente Nina (la donna romana per eccellenza), fino alla maliziosa ironia della canzone Lulù (di Aldo Fabrizi) e dei cosiddetti “stornelli a dispetto”, vere e proprie guerre verbali, tipiche della tradizione toscana e laziale. E così, tra la malinconia dolce dei testi e la musica sognante degli strumenti dal vivo, le due ore e mezzo di spettacolo trascorrono come un magico viaggio nella tradizione e nella storia recente della città che si definisce “Eterna”. Insomma, per dirla con il verso di una canzone: so’ ricordi d’un tempo bello che non c’è più. Ricordi da vivere assolutamente.

 

Box informazioni:

Semo o nun semo di Nicola Piovani

Con Pino Ingrosso,

Donatella Pandimiglio,

Carlotta Proietti,

Sara Fois,

Massimo Wertmuller

in scena Ensamble Aracoeli

Al Teatro Olimpico dal 30 settembre al 4 ottobre

Info: 06.3265991 – www.teatroolimpico.it

ufficiopromozione@teatroolimpico.it

Patrizio Pitzalissemo o nun semo

 

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