Kandinskij e l’esperienza del viaggio verso l’astrazione, tra radici e spiritualità

In Kandinskij il viaggio è scelto come metafora dell’avventura cognitiva ed esperienza chiave dell’esistenza umana, adattato ad uno sguardo scientifico sulla realtà. Kandinskij ha fatto del viaggio un’inclinazione personale, ed un elemento di spia della propria abilità di conciliare arte e scienza. A raccontarlo sarà la mostra Vasilij Kandinskij – Il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione, in programma presso il Mudec a Milano dal 15 marzo al 9 luglio 2017.

Motivi culturali ed intellettualistici sono tratti peculiari dell’arte del massimo esponente dell’astrattismo. Di nascita moscovita (1866), ma dalla duplice origine, russa e tedesca, Kandinskij proviene da un’agiata famiglia borghese, che lo avvia presto agli studi classici ed a lezioni di piano, violoncello e disegno. Seguono gli studi accademici in legge, accanto ai quali il giovane Kandinskij sviluppa uno spiccato interesse per l’etnografia, la musica e la letteratura. La ricerca sulle radici della propria cultura è alla base del periodo trascorso nel 1889 in un governatorato in Vologda nella Russia settentrionale, dove il pittore scopre ed approfondisce elementi della tradizione e del diritto penale locale del popolo dei Komi-ziriani. Da qui i passi successivi divengono la raccolta e la pubblicazione di canzoni popolari, fino alla realizzazione di disegni e di un diario di viaggio.

La mostra al Mudec presenta opere dell’artista in arrivo da prestigiosi musei russi, come la Galleria Tret’jakov, il Museo Pushkin di Mosca e l’Ermitage di San Pietroburgo, o da altre sedi museali dislocate nelle ex-Repubbliche dell’URSS. Alcuni lavori si annunciano inediti in Italia, e saranno accompagnati da esempi della cultura popolare ispiratori del linguaggio simbolico di Kandinskij, per un repertorio che abbraccia dipinti, acquerelli, disegni e incisioni, oltre ad antiche icone, stampe, tessuti ed oggetti di arte applicata. Un nucleo di circa cinquanta opere è dedicato in particolare al periodo di formazione dell’immaginario visivo di Kandinskij, dagli ultimi anni dell’Ottocento fino al 1921, prima del definitivo trasferimento in Germania. Grazie anche al supporto di strumenti multimediali, l’esposizione presenta immagini e scenari della Russia esplorata e vissuta dal pittore attraverso l’esperienza del viaggio. Il risultato è un itinerario illustrativo capace di evocare le atmosfere ed i connotati di un percorso spirituale profondo.

A cura di Silvia Burini e di Ada Masoero, la mostra Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione è promossa dal Comune di Milano – Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. Per tutte le informazioni: http://www.mudec.it/ita/.

Clara Agostini

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