GERMOGLIA UN FIORE
Ti ho visto l’altra sera, indossavi il cappottino,
eri fragranza, l’estate che ti deterge il viso.
Se pensi che sono il tuo sposo prediletto,
che ansimo, ora che sono risorto,
non più quell’astrazione,
un esule vagito, il rumore della Bora equidistante.
Ti ho visto che portavi in braccio una rosa,
eri angelica, un disegno sul tuo petto di candore;
emani la tua nudità.
e quel sorriso,
una cima che vive del tuo sabbioso succo.
Hai sciolto i tuoi capelli d’oro,
i nostri figli, le loro deboli mani;
l’acqua del battesimo, vive della tua maternità,
e così, germoglia un fiore,
e nel prato,
uno spaventapasseri.