Jane Bown, le fotografie che sanno riconoscere il momento

Jane Bown ha 89 anni e rappresenta un imprescindibile punto di riferimento per la fotografia e il fotogiornalismo.
Per 60 anni ha lavorato nella redazione londinese di The Observer, il più antico giornale al mondo della domenica. E ha scattato fotografie ai visi più celebri del Novecento: da Samuel Beckett a Paul Mc Cartney, dalla Regina Elisabetta a Boy George, da Michael Caine a Mick Jagger, e molti altri ancora. Nel 1976 lei, che è bassa di statura, riuscì ad intrufolarsi in una selva di fotografi e a scattare uno dei primi piani più celebri di Richard Nixon (in fotografia). “Lui mi vide spuntare dal nulla a pochi centimetri dalla sua faccia” – ha racconta la Bown – “Io scattai e lui mi disse: fatta? No, dissi io. Lui sorrise e io gliene scattai un’altra: quella era la foto buona.” Questo piccolo aneddoto racchiude il senso della sua opera e il suo modo di lavorare. Da vera fuoriclasse ha sempre evitato il canto di sirena della celebrità, concentrandosi con modestia e caparbietà sul lavoro. D’altra parte, la sua bravura era evidente già nel 1924 quando, a soli 24 anni e fresca di diploma in fotografia conseguito al Guilford College, ottenne il primo incarico presso la redazione dove avrebbe trascorso il resto della vita. Si racconta in un libro dedicato a lei di Luke Dodd e Michael Whyte dal titolo Looking for Light che quando la photoeditor dell’Observer vide una sua immagine che ritraeva l’occhio di una mucca le disse: “Se puoi trovare questa profondità nello sguardo di una mucca, chissà cosa puoi fare con le persone.” E di fatti la Bown è stata in grado di cogliere nello sguardo e nel viso tratti altrimenti inafferrabili, quasi come se riuscisse a leggere le persone puntando su di loro l’obiettivo della macchina fotografica.Richard-Nixon-1978-020 Per lei la luce e la possibilità di guardare il soggetto negli occhi rappresentano i due ingredienti principali di un buono scatto. In tanti anni di carriera non è mai ricorsa all’uso di luci artificiali, di espedienti tecnici, né di set prefabbricati. “Il mio unico talento” – ha dichiarato in una delle rare interviste – “è saper riconoscere il momento”. Seppe riconoscerlo anche quando scattò uno dei primi piani più celebri ad un accigliato Bertrand Russell. Nel libro di Dodd e Whyte si scava nel vissuto di Jane per capire cosa ci sia dietro tanta perizia. Com’era prevedibile la profondità del suo sguardo si nutre di un dolore antico. Nata nel 1925 nell’Herefordshire da una relazione clandestina non conobbe mai il padre e si tenne sempre a distanza dalla madre. Crebbe con le zie materne. Ripensando alla sua esistenza la Bown ne ha sintetizzato il senso in poche lucide parole: “Sono nata per errore. Ma a volte penso di essere stata fortunata: potevo solo andare avanti, senza che nessuno mi dicesse dove.”

Pasquale Musella

 

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