Genio e sregolatezza

Una carriera lunga 50 anni che solo una malattia come il cancro poteva interrompere così brutalmente. Il Duca Bianco come era soprannominato, è morto una settimana dopo il suo compleanno. Attivo dalla metà degli anni sessanta Bowie ha attraversato cinque decenni di musica rock trasformando il proprio stile e la propria immagine interpretando e creando diversi alter ego. Dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock, il soul e il krautrock, David Bowie ha lasciato tracce che hanno influenzato molti artisti. Proprio per la sua ecletticità il Duca non era semplicemente cantante o autore dei suoi stessi brani ma è stato anche attore e produttore discografico britannico. I suoi album piuttosto ricorrenti (quasi una volta all’anno) nel panorama musicale internazionale non erano mai scontati e banali poiché trovava sempre e continuava a ricercare sound diversi. Non si limitava a creare un “rassicurante marchio” alla David Bowie ma esplorava mondi e culture diverse ma sempre con uno stile british che lo contraddistingueva da tutti gli altri artisti. Anticipato dal ritiro sulle scene Bowie aveva da poco pubblicato il suo ultimo album, mai come adesso sembra aver rilanciato la sua figura sempre più sregolata e avvincente. Un album che ci presenta attraverso i testi e la stessa copertina delle atmosfere che presentano non un definitivo addio ma qualcosa che resta come se fosse un testamento spirituale che l’artista ha voluto lasciare a chi lo amava e anche a coloro che lo criticavano. Una figura che nessuno dimenticherà e che ha seminato per essere nella memoria di tutti.

 

Noemi Deromabowie_aladin_sane_1000px

 

 

 

 

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