Franca Valeri al Teatro Valle

È iniziata al Teatro Valle di Roma, la monografia dedicata a Franca Valeri, un’attrice straordinaria e popolarissima, una caratterista dall’ironia raffinata e caustica al tempo stesso, che dalla pratica teatrale ha tratto nutrimento anche in occasione delle sue apparizioni cinematografiche e radiotelevisive: suo bersaglio polemico il perbenismo borghese. Ma la Valeri non è soltanto attrice, è regista ed è autrice; è suo infatti Non tutto è risolto, da qualche giorno in scena al Valle per la regia di Giuseppe Marini. Nelle vesti di un’anziana aristocratica, Matilde, l’autrice-attrice fa di se stessa la protagonista, con un autobiografismo non palese, ma intuibile; si confronta con le cose, una grande stufa di maiolica che troneggia sulla scena (le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Mariano Tufano) è la sua interlocutrice privilegiata, con la segretaria di sempre, Angela (Licia Maglietta), con la nuova domestica, Milli (Gabriella Franchini), e con il figlio (Urbano Barberini), a sorpresa ritrovato nella vecchia casa secentesca, ormai vuota e in decadenza, nella quale è tornata.
La Valeri fornisce una grande prova di attrice, ritrova le sue espressioni, ricama un tessuto di rimandi e citazioni più che narrare una storia dal punto di vista di una vecchia signora ormai al termine della vita. Ma la caparbia aristocratica non ha finito, non tutto è risolto: «Basta anche una piccola mossa all’accanito giocatore –scrive la Valeri – per restare ancora, appunto, in gioco».
L’omaggio all’attrice, che, ricordiamo, ha alle spalle sessant’anni di carriera, si concluderà il 30 gennaio. Dal 25 al 27 la rivedremo interprete di La vedova Socrate, un monologo liberamente ispirato a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt, nel quale ella disegna uno dei suoi indimenticabili personaggi, quello di Santippe (nella foto), la moglie del filosofo, che, ormai vedova, mette causticamente a nudo la quotidianità non soltanto di Socrate, marito noioso e sempre con la testa tra le nuvole, ma anche dei suoi amici: Platone, Aristofane, Alcibiade.
La monografia, mai sostantivo è sembrato più appropriato, dal teatro si allarga a ciò che sono stati per la Valeri il cinema e la musica. Il 28 gennaio infatti, in un’unica serata: Io e il cinema, una ben strana coppia, verrà ripercorsa la sua carriera cinematografica; è prevista anche la proiezione del film Parigi, o cara!, diretto da Vittorio Caprioli, del quale fu protagonista nel 1962.
Il giorno dopo, una serata musicale, Avrei voluto essere una mezzosoprano, svelerà a coloro che non lo sanno che Franca, appassionata di lirica, si è cimentata anche nella regia di melodrammi; a chiudere, domenica 30, Carnet de notes offrirà agli spettatori l’occasione di rivedere alcune delle indimenticabili donne che l’attrice ci ha reso familiari, prima tra tutte «la figlia della sora Augusta, quella maritata Cecioni», popolana romana sempre al telefono con mammà.

Mirella Saulini

Per altre notizie, consultare il sito www.teatrovalle.it; info e prenotazioni 0668803794

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