L’arte racchiude in sé sempre qualcosa di magico e universale soprattutto quando a veicolarla sono i sentimenti e la Fede con la F maiuscola.
Noi di Eventi l’abbiamo chiesto a chi con l’arte affida il suo io e il suo credo di donna e di pittrice.
L’Arte è sempre e da sempre, per l’artista, l’espressione più alta dell’animo umano ed è anche la forma più bella del cuore dell’uomo che, con essa, si può accostare al divino; lei parla dell’uomo
contemplativo e capace di dialogare, nello “spazio temporale”, con Dio. L’Arte è espressione non solo della bellezza visibile e tangibile, ma anche di quella dello spirito creativo che tocca le vette più alte, come la preghiera e la poesia. L’artista è capace di capire e tradurre gli aneliti del cuore dell’uomo e sa rivestirli non solo di speranza, ma anche di fede e di amore.
Tutto ciò che la circonda è fonte di ispirazione per la “sua arte” che è non solo pittura, ma anche poesia. L’ispirazione la trova soprattutto quando riesce a coniugare il visibile con l’invisibile in
un suo mondo interiore particolarmente sensibile e particolarmente attento alle espressioni dello spirito.
Nel suo caso è giusto parlare di una “dolce malinconia”, che è una introspezione sempre stimolata da una fonte di “pace”, la cosiddetta “pace del cuore”, che è un portato della “fede”: particolarità che da sempre ha caratterizzato tutta la sua produzione artistica fin dai più teneri anni dell’adolescenza. Da tutto questo nasce la “meditazione”: inscindibile espressione della sua personalità artistica, da cui l’occhio attento sa attingere per tradurre questo in un suo personale colloquio non solo con tutto ciò che riguarda l’essere umano, ma anche l’Essere Divino.
Fa riferimento e ricerca delle espressioni artistiche del passato, che sicuramente ammira e apprezza molto, anche se lei, nel suo piccolo, non attinge mai, perché pensa che l’originalità di un
discorso filosofico ed artistico debba essere sempre molto personale e completamente distaccato da copie quasi sempre mal riuscite. Maria Pia Russo è una ritrattista, le piacciono i paesaggi e prova a fare arte sacra. Si è anche sentita attratta in passato dall’arte della danza. Più di tutti, forse, è proprio il sacro che ispira negli ultimi anni la sua produzione artistica perché è profondamente credente (in Dio Uno e Trino naturalmente!) e praticante. E crede che nel mondo in cui viviamo tutto questo significhi “andare contro corrente”.
Come progetti per il prossimo futuro c’è qualcosa che comincia ad essere abbastanza chiaro nella sua mente, ma purtroppo ancora in attesa di realizzazione.
La sua è un’arte molto intima, che richiede come in una preghiera un momento di raccoglimento e di solitudine; leggere i suoi quadri è capire del suo io, dell’essenza stessa del suo essere donna e pittrice, e questo che oggi la rende diversa e unica, la sua Fede il suo Credere e la sua religione.
Investe Maria Pia l’arte di ogni colore e di ogni luce che solo la Fede sa dare e per questo rende immortali e uniche le sue creature, le sue opere.
Manuela Pacelli
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