Il Teatro Marittimo, gioiello ingegneristico di Villa Adriana a Tivoli, riapre eccezionalmente al pubblico per il weekend del 19-20 settembre, nell’ambito delle Giornate europee del patrimonio. Simbolo dell’estro romano, l’edificio è al centro di un delicato ciclo di restauri iniziati nel 2013 sotto la guida di Zaccaria Mari. Le visite consentiranno di percorrere il corridoio porticato fino ad arrivare nei pressi dello specchio d’acqua, ad oggi precluso ai visitatori.
Un monumento leggendario e misterioso rimasto per lungo tempo chiuso (parzialmente) al pubblico e godibile solamente a distanza, a causa della sua delicatezza. I problemi di infiltrazione d’acqua e il degrado delle murature, mettevano a rischio la sicurezza del complesso architettonico. L’edifico, che prende il nome da un fregio a soggetto marino presente su una trabeazione, è considerato la domus dell’imperatore, il suo rifugio, il luogo di meditazione e riposo. Questa “residenza nella residenza”, di forma circolare e affacciata su un canale d’acqua, era provvista di tutti gli ambienti necessari alle esigenze dell’imperatore: atrio, tablino, cubicula, latrine, impianto termale e alcuni spazi porticati. La sua costruzione è iniziata nel 118 d.C. in un’area separata dalle altre costruzioni. L’isola artificiale, centro focale di Villa Adriana, era accessibile grazie a due ponti girevoli in legno.
La riapertura di settembre, organizzata con tour guidati che permetteranno di conoscere a fondo i dettagli del lavoro di ristrutturazione e consolidamento degli ambienti, dovrebbe essere solo l’aperitivo. La riapertura regolare del Teatro Marittimo, infatti, dovrebbe arrivare durante i festeggiamenti per l’anno Sacro del Giubileo: i lavori sono in dirittura d’arrivo. La particolarità di questo edificio, il concetto stesso di separazione e tranquillità collegato al canale d’acqua e all’isola, portano a pensare ad una partecipazione diretta dell’imperatore Adriano nella costruzione di questa domus molto speciale.
Francesco Consiglio
