“Porta Leone”: più di una semplice boutique di lusso

Radu Marian Magureanu, residente a Fontanelle, ha 29 anni ed è molto fiero dell’avventura professionale da lui intrapresa che lo ha già reso titolare della boutique di lusso “Porta Leone”, collocata all’entrata di Porta Dante di Conegliano, uno degli accessi alla storica via XX Settembre.

La sua filosofia è semplice quanto esclusiva: cogliere il bisogno emotivo alla base di una richiesta e riuscire a soddisfarla, donando gioia e soddisfazione al cliente. Perché il cliente è prima di tutto un essere umano unico, con i suoi bisogni e la sua storia da raccontare.

Radu, che ama sfidarsi perché consapevole che solo tramite le difficoltà si cresce, è riuscito ad unire le sue tre passioni – il lavoro, la psicologia e la moda – aprendo la sua boutique. Lui stesso spiega: “Fin da piccolo sono sempre stato curioso ed attento all’altro, volevo capire il perché, di tutto. Ma soprattutto volevo capire le persone. E questa passione verso l’altro si lega a quella del lavoro: dopo una serie di esperienze, ho avuto la possibilità di lavorare nel mondo dell’abbigliamento”.

Ed è proprio il contatto con il modo della moda che gli permette di coronare il suo sogno. “Devo dire che provo gioia quando un cliente si guarda allo specchio e si sente soddisfatto dall’outfit che ho scelto espressamente per lui, perché si sente a proprio agio. Il cliente qui non è un è semplicemente qualcuno a cui vendere un qualsiasi prodotto. Ogni cliente qui è prima di tutto una persona e per questo unica, con la propria storia da raccontare. È questo contatto a livello personale che rende gratificante il lavoro: riuscire a capire l’emozione del cliente alla base della richiesta e vederla soddisfatta rende realizzati. A fine giornata mi sento soddisfatto”.

Radu, che si è sempre impegnato per raggiungere i propri risultati senza ricevere favori da nessuno, è consapevole dell’importanza di trarre insegnamento anche dalle esperienze negative. Per questo ci tiene a ribadire che “nella vita tutto serva a far crescere e maturare. Quindi posso anche ringraziare il datore di lavoro che mi ha trattato male perché è stata un’esperienza formativa. Grazie a tutte le esperienze dolorose. Oggi troppi giovani, per l’iperprotezione che gli viene riservata, non sono in grado di reggere le difficoltà e tantomeno trarne insegnamento”.

Poi aggiunge: “Nella mia vita ho avuto la fortuna di avere molti esempi positivi. Il mio carattere, poi, mi porta a cercare l’elemento costruttivo in ogni situazione: sono un po’ una spugna quindi tutto quello che posso cogliere lo afferro. Dai libri letti, alle persone incontrare, fino alle esperienze vissute: mi hanno tutti insegnato qualcosa. Mi viene in mente una persona, che inconsapevolmente, mi ha insegnato il valore delle piccole cose, l’importanza dell’umiltà: spesso si inseguono grandi cose, c’è la smania di possesso; invece, è importante riuscire a dare valore a ciò che si ha e vedere le qualità degli altri”.

Ma è quando il pensiero si rivolge ai suoi genitori, che si percepisce la vera essenza che lo pervade: “Devo ringraziare i miei genitori che, con la loro onestà, impegno, rispetto, mi hanno sempre sostenuto e mi hanno accompagnato in tutto il mio percorso. Grazie per l’esempio che mi hanno dato. Perché sono persone educate e rispettose e il valore dell’educazione e del rispetto l’ho assimilato da loro”. Rispetto, educazione, ma anche spirito di sacrificio.

È proprio la sua abnegazione che lo ha fatto buttare a capofitto in questa avventura, sulla quale è totalmente concentrato. “Nell’immediato, sto dedicando tutto me stesso a questa attività perché mi permettere di esprimere me stesso e le mie passioni. Sto cercando di implementare la mia presenza online e sui social, come Instagram e stiamo ideando dei progetti che siano interessanti. Mi piacerebbe aprire una vetrina online e forse anche un e-commerce. E poi, chissà, magari un altro punto vendita in presenza. Perché questo approccio al cliente, che si sta sempre più perdendo, credo che sia invece da valorizzare”. Scherzando aggiunge: “Poi in un futuro lontano chissà, magari

quando sarò vecchio mi vedo come gestore di un ristorante, ma al momento sono concentrato sull’attività di oggi”.

Perché è il senso estetico e l’idea del bello che lo affascina ed appassiona più di ogni altra cosa: “Il bello per me è un’emozione, è un qualcosa che trascina, che fa battere il cuore, è una vibrazione che si può percepire ovunque: in un’opera d’arte, in una persona, in luoghi, in un outfit, in un capo di abbigliamento. Il bello è quel battito del nostro cuore che ci fa godere la vita e dà senso alle cose. L’educazione è bella. Mi emoziono sempre quando incontro una persona educata, buona, gentile: quella per me è una bella persona. Quel bello pulito, elegante, soffice. Bello e basta. Ovviamente nell’abbigliamento e la moda, il bello è la raffinatezza. Il bello è sobrio, mai volgare. Mai troppo, mai fuori dalle righe, semplice, ma adatto per ogni occasione. In un outfit maschile soprattutto, la pulizia, la mancanza di eccessi denota sicurezza ed è bello. Poi il bello per me è arte. In questo caso il bello smette di essere emozione e diventa sentimento. Davanti alle opere d’arte io mi incanto ed immobilizzo. Nell’arte c’è qualcosa di “divino”, inteso come senso di appartenenza: se riesci ad abbandonarti davanti ad un’opera d’arte riesci ad entrare in contatto con tutto il flusso di energia ed esseri umani che hanno interagito con essa. Diventa qualcosa di travolgente, come un fiume”.

È con questa idea di bello che Radu svolge quello che più che un lavoro è la sua vita.

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