Masa Rooftop: un esplosione di gusti multietnici

Masa è una parola di origine ebraica, ma anche comune ad alcuni dialetti arabi, e terminologicamente sta ad indicare viaggio di scoperta. Una parola non scelta a caso, chiave e senso della tipologia di ristorazione che va rappresentando. Il Masa Rooftop è, infatti, un ristorante molto particolare, carico di storia e significati, che vuole proporre una cucina mediorientale, fatta di molte portate Mezè, antipasti serviti al centro della tavola, per essere condivisi, e per aprirsi alla convivialità. Una fusion culinaria, molto originale, che come ci racconta il direttore e il cofondatore Davide Giuffrida “parte dalla matrice mediterranea ed ebraica, per poi decidere di fare un viaggio molto più ampio”. Un viaggio che ha permesso di arricchirsi e di offrire una cucina con tante mescolanze, che aprono i confini della degustazione, senza limitazioni, andando incontro sia ai gusti degli ospiti locali, che a quelli internazionali.

Il Masa si colloca al quinto piano del Major Hotel una struttura a quattro stelle di gran calibro, che offre un affaccio senza paragoni, sulle maestose cupole di Santa Maria Maggiore, e sui vicoli del rione Monti e quartiere Esquilino, una zona da ritenersi nel complesso multietnica.

L’offerta gastronomica, eseguita dall’Executive Chef Danilo Mancini, è un percorso esperienziale tra la varietà dei sapori vicini e lontani, dove ogni piatto è un tripudio di ricercatezze e tipicità.

Un percorso che potrebbe iniziare con un drink e i mezè di aperitivo. La drink list è anch’essa stata pensata e realizzata per offrire una selezione di contaminazioni, come il Katush Mary, una rivisitazione del Bloody Mary, o il Kamparidè, Campari con Doragrossa Rabarbaro e Menta. I signature, invece, rileggono tutti i grandi classici, con l’inevitabile Martini qui in una variante con bustani (sorta di giardiniera araba) più morbida del Dirty. Ricercatezze di alto livello, ideate e realizzate, da Antonio D’Auria e dal bar manager Alessandro Guaschi.

I diversi drink si accompagnano ai piccoli e sfiziosi piatti di mezè, che variano dai fritti come polpette di melanzane, felafel con chutney di mele e zucchine marinate, alle proposte un po’ più azzardate come il carpaccio di manzo affumicato al tabacco con erbe del Mediterraneo (che tornano come costante fil rouge nei piatti) e zabaione leggero. Ed ancora tartare di manzo con alici del Cantabrico, senape e bottarga d’uovo. Piatti davvero unici, capaci di saper bilanciare i diversi aromi con le acidità.

E dopo tanta audacia, si passa alla cena, dove la pasta riporta tutti nel contesto mediterraneo, con i tagliolini gamberi menta, limone e pecorino o i tonnarelli burro di canapa e zafferano con fagiolini taccole e guanciale d’anatra. Per poi passare ad un secondo gustosissimo come lo Shawarma di pollo e stinco di vitello, a lunga cottura e marinatura di rango con spezie mediorientali. Un percorso, dunque, da provare, nel quale immergersi per farsi portare in altre realtà culinarie, dove i diversi sapori sanno regalare nuove sensazioni.

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