Ciccio Sultano: un concentrato di creatività per portare la Trinacria tra le stelle

“Non riuscirei a guardare negli occhi un cliente se gli mettessi qualcosa nel piatto che non mi piace”: parole semplici, schiette e dirette, quelle pronunciate dallo chef due stelle Michelin Ciccio Sultano, proprietario e mente creativa dell’omonimo Ristorante Duomo, a Ragusa Ibla.

Un uomo di grande sensibilità, profondamente legato alla sua terra, “materico” e con i piedi per terra: la tradizione e l’innovazione si fondono nei suoi piatti, si sposano nelle sue creazioni, così come in altri ambiti della storia della sua meravigliosa Sicilia, terra che, dal suo cuore, lo chef infonde in tutti i suoi piatti. Ciccio Sultano ha fatto della Val di Noto, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità per la bellezza delle sue città barocche, il proprio quartier generale, nonché meta imperdibile per chi ama l’arte, l’alta cucina, il vino di qualità e la gioia di vivere. 

“La cucina è e deve essere sempre più un momento di gioia, da condividere con le persone a cui teniamo”, alternando “botte di gioia e momenti di delirio”, sorseggiando un corposo rosso del Conte o un raffinato bianco di Pietradolce, suoi vini del cuore.

Le sue ricette creative sanno unire tradizione e innovazione in una contaminazione continua di gusti e sapori; punti di forza della sua attività sono, senza dubbio, la preziosa cantina, con oltre un migliaio di etichette e l’accoglienza sempre speciale che ogni ospite del ristorante Duomo riceve quando va in visita in quella che è una vera Cattedrale del Gusto: un luogo ricco di suggestioni e anche un po’ magico, situato all’interno del Palazzo La Rocca, lungo una strada barocca del centro di Ragusa. Ricavato all’interno di un appartamento borghese trasformato in sala da pranzo, set del film Divorzio all’italiana con Marcello Mastroianni, da qui è possibile intravedere sullo sfondo anche la cupola del Duomo…

Un luogo magico, tra i cui piatti proposti troviamo lo spaghettone in salsa moresca “Taratatà” con bottarga di tonno e succo di carote, il piccione laccato al Marsala con crema di nocciole dell’Etna e sanapo (pianta originaria dell’Asia) e l’immancabile cannolo di ricotta vaccina ragusana, affiancato dalla zuppa calda di fichi d’India di San Cono e sorbetto di mandorla Pizzuta d’Avola.

Poesia pura per lo spirito e per il corpo, quella che si respira all’interno del ristorante dello chef che si definisce “cattolico e superstizioso”, ma che è anche un fine strategia motivazionale con i propri dipendenti, che riesce a motivare e responsabilizzare come pochi sanno fare. 

Ciccio Sultano affiancherà presto all’attività ristorativa quella del luxury resort San Corrado di Noto, un nuovo gioiello della delegazione italiana di Relais & Chateaux che sta prendendo forma nell’ex tenuta dei Principi Nicolaci e porterà un nuovo concetto di lusso nel cuore del Mediterraneo.

Un concetto che lo chef si augura di poter realizzare coinvolgendo anche molti giovani, a cui rivolge un appello che ci sentiamo di condividere completamente: “Ragazzi, venite a farvi la stagione nei ristoranti stellati: è così che capirete se questo lavoro fa veramente al caso vostro, ma non dimenticate mai che non tutti devono necessariamente arrivare ad essere per forza stellati; anche esser cuochi da osteria va bene, l’importante è farlo bene.” 

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