Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG guarda al futuro con due nuovi progetti: Green Academy e Wine Tourism Lab. Le due novità sono state annunciate in occasione del 60esimo Anniversario dalla nascita del Consorzio

In occasione dei festeggiamenti del 60esimo Anniversario della nascita del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCGA tenutosi a novembre 2022, hanno preso vita due progetti estremamente rilevanti ed innovativi: la Green Academy e il Wine Tourism Lab.

Il primo, la Green Academy, è un incubatore di ricerche, studi, contenuti e nuove idee che mira alla sostenibilità del territorio. La sua nascita ha tracciato un segno importante nel percorso che la realtà consortile porta avanti da almeno un decennio, in quanto offre una nuova visione sulla valorizzazione e conservazione dell’ambiente, del paesaggio e della viticoltura.

Il Presidente Elvira Bortolomiol ha affermato che il Consorzio ne è orgoglioso, soprattutto perché la strada intrapresa mette a frutto le conoscenze di vari esperti appartenenti a diversi settori.

Il territorio e la comunità sono doni preziosi che devono essere tutelati; In questo senso, è necessario far fruttare al meglio le conoscenze e le risorse a disposizione, così da diventare un punto di riferimento anche per le altre realtà.

Diego Tomasi – Direttore del Consorzio nominato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, nonché noto e stimato ricercatore del CREA-VE – ha affermato che Green Academy ha come primo obiettivo quello di studiare i contenuti più urgenti che l’agenda ambientale globale deve affrontare e, successivamente, di declinarli su tutto il territorio. La massima urgenza, senza dubbio, ha a che fare con il cambiamento climatico, che si cerca di combattere in collaborazione a Banca Prealpi e all’Università di Cantabria con formulazioni previsionali degli eventi atmosferici estremi.

Per capire come sfruttare al meglio il territorio, il Consorzio si è affidato ad un gruppo di egittologi di fama internazionale, che hanno cercato di comprendere come gli antichi egizi siano riusciti a coltivare la vite in condizioni climatiche estreme.

I risultati di tale ricerca – attesi per metà 2023 – daranno indicazioni concrete per attuare azioni di mitigazione. Tomasi riporta che sul fronte della siccità sono già in atto diverse operazioni, che in particolare si focalizzano sul recupero, la conservazione e il riuso delle acque piovane e di sorgente. Ecco perché all’interno del V° bando di filiera presentato, è stato previsto un apposito e cospicuo finanziamento per la realizzazione di piccoli bacini atti a raccogliere le acque di corrivazione. In secondo luogo, è stato proposto il recupero delle acque di derivazione del fiume Piave, per il quale ci si sta muovendo in sintonia con i Comuni della denominazione, le associazioni di categoria e l’Associazione di Bonifica Sinistra Piave.

Un altro tema importante in ambito di sostenibilità riguarda l’uso del suolo, affrontato da Green Academy attraverso la strutturazione di un osservatorio permanente. Ad oggi la superficie della denominazione è impiegata per il 30% ad uso viticolo, per il 57% a bosco, per il 9% altri utilizzi e per il 4% ad uso urbano; vi è quindi ancora una ricca biodiversità, tutelata anche dal riconoscimento Unesco. Inoltre, si sta svolgendo con altri partners – Comune di Valdobbiadene, Coldiretti, Banca Prealpi, Associazione Unesco – uno studio di fattibilità per una mobilità che escluda in toto il trasporto delle merci su grandi mezzi e su mezzi a trazione tradizionale.

Proseguono infine le attività consolidate per la salubrità ambientale, dalla partnership con Fondazione Symbola – realtà particolarmente coerente con le mete del Consorzio – all’aggiornamento del Protocollo Viticolo.

Un ulteriore obiettivo, invece, è quello di coinvolgere le nuove generazioni, cui è affidato il futuro della denominazione: da qui nasce l’idea del Wine Tourism Lab, il laboratorio che fa da collante tra diverse figure professionali per creare più consapevolezza nei giovani sulle ampie opportunità dei prossimi anni.

Ad oggi, il Consorzio cerca di rendere gli attori sempre più competenti nella gestione dei visitatori, proponendo in particolare un’accoglienza che valorizzi l’anima enologica del territorio; per farlo, agisce sulla formazione completa di tutte le figure professionali coinvolte, affinché il livello dell’offerta si contraddistingua per l’alto profilo e il costante aggiornamento.

Al centro non c’è più solo il vino, dunque, ma anche il paesaggio, la bellezza, la salubrità, il tempo libero e la natura; tutte voci che, se riassunte, si fondono in un solo termine: enoturismo.

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