«A PROPOSITO DELLA NEVE BAGNATA» Rita Kernn-Larsen e il Surrealismo danese

 

zzzDal 25 febbraio al 26 giugno 2017, il Palazzo Venier dei Leoni di Venezia ospita la mostra Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti, a cura di Gražina Subelyté, Curatorial Assistant del museo. La rassegna, organizzata dalla Fondazione Peggy Guggenheim per inaugurare le “Project Rooms” (due sale destinate a accogliere esposizioni personali, antologiche o retrospettive di un interprete del XX secolo legato alla collezione permanente), costituisce il primo evento extra-scandinavo di rilievo dedicato alla fase surrealista dell’artista danese Rita Kernn-Larsen, che, nel 1938, tenne una personale alla Guggenheim Jeune di Londra.

Rita Kernn-Larsen (Hillerød, 1904 – Copenhagen, 1998) si avvicina all’arte appena ventenne: giunta a Oslo per far visita alla sorella, vi resta per frequentare la Scuola statale di disegno (1924–25). Tornata a Copenhagen, s’iscrive all’Accademia d’arte (1927–29), ma, insoddisfatta, interrompe gli studi nel ’29, per trasferirsi a Parigi. Qui, si distingue fra gli allievi di Fernand Léger (1930–31) e incontra il suo futuro marito, il giornalista e mercante d’arte Isaac Grünberg. È tuttavia a Copenhagen che, pochi anni più tardi, allestisce la sua prima mostra personale (Kunsthandel Christian Larsen, 1934) e, unitasi al gruppo surrealista danese, stringe amicizia con la pittrice Elsa Thoresen e con il pittore, scrittore e teorico Vilhelm Bjerke-Petersen.

A partire dalla seconda metà degli anni ’30, partecipa a importanti collettive surrealiste, tra cui, a Parigi, la Exposition Internationale du Surréalisme (Galerie Beaux Arts, 1938) e, a Londra, la Exhibition of Contemporary Painting and Sculpture e la Exhibition of Collages, Papiers-collés, and Photo-montages (Guggenheim Jeune Gallery, 1938). Nel 1938, a Londra, città in cui si stabilisce e lavora per la durata del secondo conflitto mondiale, Peggy Guggenheim le organizza, presso la propria galleria, la Exhibition of Surrealist Paintings by Rita Kernn-Larsen. Terminata la guerra, l’artista si ritira a Saint Jeannet (Francia del sud), dove resta fino al 1992, anno in cui torna definitivamente in Danimarca. Nel 1986 partecipa alla “Biennale di Venezia” e nel 1995 il Randers Kunstmuseum di Copenaghen le dedica un’ampia antologica.

Sebbene il suo linguaggio si sia sviluppato in più direzioni, anche divergenti, includendo il ritorno alla natura e la fuga nell’astrazione, il rifiuto della figura e l’esaltazione della materia (con i collages e le ceramiche degli anni ’60), l’opera di Rita Kernn-Larsen resta comunque legata al periodo surrealista, per sua stessa ammissione, il migliore di tutta la sua carriera. Soprannominata dalla critica del tempo “la Picasso danese”, la pittrice trasse ispirazione, oltre che da Georges Braque e dal maestro Léger, dal lavoro di Paul Delvaux, come dimostra l’Autoritratto (Conosci te stesso) (1937), la cui panica autoidentificazione con la natura richiama L’aurora (1937), il noto dipinto del surrealista belga, che presenta in primo piano un gruppo di donne-albero. Tra le opere esposte figura anche quello che viene considerato il suo capolavoro, Danza e controdanza (1936), un affascinante mondo “intermedio”, generato dall’automatismo psichico, in cui sogno e memoria si manifestano e compenetrano liberamente.

Oltre ai dipinti, provenienti da collezioni danesi pubbliche e private, tra cui la National Gallery of Denmark di Copenhagen, il Kunstmuseet di Tønder e il Kunsten Museum of Modern Art di Aalborg, la mostra si avvale di fotografie e documenti inerenti alla suddetta prima personale presso la Guggenheim Jeune e di una video-intervista registrata in occasione della sua partecipazione alla “Biennale di Venezia” del 1986.

 

Giada Sbriccolithumbnail_rkl%2c-searching-for-the-moon

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