Swap party, l’edonismo ora è sostenibile

qqqqqqqqqqqqqqqqAprire l’armadio, e non avere niente da mettere. Eppure il guardaroba è pieno, ma di cose che quando abbiamo acquistato ci sembravano perfette, fatte su misura per il nostro gusto ed il nostro corpo, ed ora non ricordiamo neanche perché le avevamo comprate. A chi non è mai successo?  Da una ricerca è emerso che ogni donna ha nel guardaroba in media 22 capi di vestiario che non usa. Eppure, quasi sicuramente da qualche parte c’è qualcuna che cerca proprio quella gonna praticamente nuova che pensavamo di buttare, e magari più vicino di quanto pensiamo c’è qualcuna che è sul punto di sbarazzarsi del vestito vintage che non abbiamo mai trovato in un negozio. Così, ognuna può trovare quella che cerca grazie alle feste del baratto (swap party).Organizzare una festa del baratto è semplice: invitate un po’ di amiche a casa vostra e suggerite di estendere l’invito alle loro amiche e conoscenti, chiedendo che ciascuna porti un capo di abbigliamento o un accessorio, pulito e in buone condizioni che non usa (più). Ancora meglio se ognuna prepara e porta anche qualcosa da mangiare: un clima rilassato di convivialità  è importante nei momenti di condivisione. Lo swap party offrirà a tutte le partecipanti  la possibilità di rinnovare il proprio guardaroba, perfezionandolo con il dettaglio che da anni cercavamo nei negozi, praticamente a costo zero. Allo stesso tempo, ciò che a noi non serve più, può essere scambiato con qualcuno per cui è utile e gradevole. Ciò che non viene barattato, si può raccogliere al termine dello swap party, e donare ad una organizzazione no-profit che opera sul territorio. Per le più pigre, è possibile scambiare i propri abiti ed accessori anche comodamente da casa: è sufficiente registrarsi al sito Swap Club pubblicare le foto degli oggetti che si vuole barattare, e chiedere l’amicizia alle swapper che hanno la stessa taglia e/o numero di scarpe e che vivono nella stessa zona.La moda degli swap party è nata a Manhattan, patria delle fashion victim; re-inventare, riciclare sono così diventate le nuove parole d’ordine: è iniziata così la stagione del cosiddetto edonismo sostenibile. In Italia le feste del baratto si sono rapidamente diffuse a Bologna grazie a Tamara Nocco, a Roma, ed Milano attraverso l’Atelier del riciclo, per poi raggiungere anche altre città.Il baratto sta gradualmente prendendo piede nuovamente, come forma di scambio, negli ultimi anni: è infatti una tendenza che non riguarda unicamente moda e guardaroba femminile, ma che investe sempre più gli ambiti più diversi (mobili, videogame, accessori hi-tech … ). Un fenomeno, questo, che ha molto da dirci sulle cause che ci hanno condotto alla profonda crisi economica in corso, e al tempo ci indica la possibile soluzione: condivisione, recupero e riduzione degli sprechi. La solidarietà e la cooperazione tra le persone sono gli antidoti possibile contro un virus chiamato finanziarizzazione.

 

Francesca Garrisi

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