Mario Contadino: uno chef tra il mare e la terraferma

Mario Contadino è un uomo eclettico, e parlare di lui in una sola dimensione è davvero riduttivo e poco veritiero. E’ uno chef di grande qualità, un amico leale ed onesto, un capace gestore dell’approvvigionamento e dell’innovativa esecuzione dei piatti, ma soprattutto un uomo che sa vivere sapendo cogliere nel modo più appropriato tutte le occasioni che la vita sa offrirgli, lasciando, in ogni posto in cu è stato, un indelebile ricordo di sé. Un vero showman della degustazione. Capace di coordinare e gestire ogni cucina, su terraferma o in mare, tanto per le sue doti culinarie che per la sua straordinaria personalità.

E questa incredibile carriera, che inizia circa 15 anni fa, gli fa girare quasi tutto il mondo, regalandogli esperienze di grande valore e spessore. Mario lavora con il padre, ma il fuoco dei fornelli, già brucia dentro lui come passione, che lo spinge ad apportare un drastico cambiamento nella sua vita. E dando ascolto a questo suo latente desiderio, comincia a Malta a muovere i primi passi nell’ambito della ristorazione, facendo direttamente sul posto esperienza, e comprendendo con più certezza che quella è la sua strada. Decide, così, di ritornare in Italia e cominciare il percorso formativo per diventare chef, per poi ritornare nuovamente a Malta e avviare l’apertura di due importanti ristoranti che cresceranno grazie al suo talento in cucina: il Papanis ed il Pirata. In entrambi i contesti ha avuto a che fare con proprietari lungimiranti, che hanno saputo da subito credere in lui, dandogli completa carta bianca, e permettendogli di provare e sperimentare il suo estro nei diversi piatti da lui creati. Un’opportunità che lo ha fatto crescere molto a livello professionale.

La natura di Mario, però, non è certo quella di rimanere fermo in un luogo. Il suo estro ha bisogno di ricercare sempre nuove realtà dalle quali apprendere, e la sua personalità ha bisogno costantemente di trovare sempre nuove sfide con le quali misurarsi e superarsi. Dopo, quindi, una serie di spostamenti che lo portano a lavorare in Spagna e in Messico, le variegate commistioni gastronomiche, non fanno che accrescere le sue conoscenze nell’arte della cucina. Esperienze che non solo gli fanno conoscere tantissime persone e luoghi, ma che soprattutto gli fanno intessere quei rapporti veri ed autentici, che danno rilevanza alla vita e alle scelte che poi intraprenderà. Un esempio, ci racconta Contadino, lo mostra il grande affetto che nutre per la famiglia Merola, che agli inizi del suo percorso da chef gli segnalano tutte le offerte di lavoro in circolazione. Ma la vera svolta arriva nel momento in cui ritornando a Malta, si imbatterà nella conoscenza che gli cambierà la vita: Pietro Italiano, chef e grande amico che lo introdurrà nello yatching. Stiamo parlando dell’affascinante mondo dello svago, a bordo degli yatch, dove Mario comincia a lavorare come chef. Una realtà che rapisce, e che ti porta a cucinare nei più incantevoli posti, attraccati o veleggiando. E saranno proprio i consigli di Italiano a portare Contadino a prendere delle certificazioni specifiche che qualificano per poter lavorare sugli yatch. Un percorso formativo che porterà Mario a salire, come chef, sulla barca di 124 metri, dell’emiro del Qatar, con a bordo due cucine enormi. E questa, anche se la più rilevante, non è di certo stata e non è l’unica esperienza nel settore dello Yatching. All’appello possiamo enumerare barche di nazionalità russa e barche di proprietari di Miami, di cui, ci dice Mario, sai il punto di partenza, ma quasi mai dove ti porteranno.

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