ALBANA, NASCE il CRU IMOLA?

Il primo vino DOCG italiano di tipologia bianco che nacque è stato un vino romagnolo, l’Albana.

Correva l’anno 1987, quando il 20 ottobre sulla Gazzetta ufficiale veniva sancito il primo disciplinare. Poi modificato nel 2011 quando prese l’attuale denominazione Romagna Albana DOCG.

Proprio da quel momento, per quanto personalmente creda poco e dia poca importanza alle varie denominazioni, e partita la vera rinascita di questo vitigno. La rinascita è stata aiutata in qualche modo anche dal cambio del gusto medio. Abbandonati gli stereotipi che volevano i vini bianchi, bianco carta e leggerissimi, ecco che l’albana che è proprio l’opposto ha ripreso vigoria.

Dell’albana ci sono notizie dalla notte dei tempi, tant’è che la leggenda racconta che la figlia dell’Imperatore Teodosio, Gallia Placida in un paesino dell’alta Romagna vicino al confine (dell’epoca) con la Toscana quando l’assaggio esclamò: “sei tanto buona che bisognerebbe berti in oro”, il paesino da quel momento si chiamò “Bertinoro” guarda caso. E’ proprio di quella zona che per molto tempo si identificò l’albana più buona e più autentica. A dire il vero lo ancora, ma altri territori si stanno facendo notare.

Oggi le cose sono un po’ cambiate, vuoi le conoscenze attuali, che portano ad analizzare meglio le peculiarità del terreno, il mutamento climatico e non ultimo la bravura dei produttori hanno fatto si che personalmente sono sempre più convinto che da qualche hanno ci sia da considerare una nuova zona come tra le più vocate, quasi fosse un CRU, la zona in quest’ione è Imola.

Siamo in terra di confine, geograficamente in Romagna ma politicamente in Emilia, per tutti i disciplinari di tutti i vini Romagna piena e verace.

I terreni fanno parte delle cosiddette terre rosse dell’Emilia Romagna o della Via Emilia, e sono tipiche proprio della prima collina, ad ovest della via Emilia, quando la pianura padana si alza negli Appennini. Terre rosse dilavate, ferrosi, poco calcare e argilla, molasse del messiniano, molta sabbia gialla che danno origine ad una versione di albana molto floreale, fruttata, dinamica, fresca e ricca di polpa.

Il vitigno (non mi addentro nei vari cloni) presenta grappoli di grandi dimensioni, dal colore giallo dorato a maturazione e di forma compatta seppur lungo. L’acino è medio, la buccia pruinosa e consistente particolarmente ricca e in grado di ben sopportare maturazioni, surmaturazioni e anche la famosa botrytis ed è pure ricca di tannino. A questo uniamo la bravura di diversi produttori nel trattare quest’uva, tutt’altro che facile, uva rossa travestita da bianca, ben plasmabile che sa trasmettere la filosofia e mano del produttore.

Con quest’ultimo incipit, vorrei sottolineare che con plasmabilità non intendo minimante adulterarlo, ma che l’albana sa trasmettere benissimo la sensibilità del produttore, da ottimi risultati sia in macerazione (tra le mie favorite) sia in vinificazione classica, sia raccolta a maturazione sia in fase di surmaturazione, riuscendo ad identificarsi con il terroir (come concetto francese) e le peculiarità dello stesso..

Questo ha permesso al territorio IMOLA di farsi conoscere a livello nazionale, conquistando nelle guide di settore in uscita in questi giorni un nutrito numero di riconoscimenti. Non che i riconoscimenti mancassero prima, qualcosa c’era, ma non con questi numeri e non con questa costanza.

Ma andiamo con ordine e per tipologia.

La Romagna Albana DOCG A 2019 del Monticino Rosso, versione classica, ricca di polpa, fresca ed appagante ha conquistato i 3 bicchieri del Gambero Rosso.

La Romagna Albana DOCG GioJa 2019 di Giovannini leggermente macerata (un 20%) e fruttata profonda con lungo finale ha conquistato il vino quotidiano di Slowine

Il Mezzelune 2018 di Cà dei Quattro Archi, versione di carattere, ricca, piena e golosa ha conquistato Vino Slow di Slowine.

La Romagna Albana DOCG Vitalba 2019 di Tre Monti, versione macerata ed affinata in anfora, polposa dinamica e ricca di personalità ha conquistato il Vino Slow di Slowine.

La Romagna Albana Passita 2016 del Monticino Rosso, versione passita con sentori di miele e crema, albicocca essiccata, morbido avvolgente con ottima freschezza è considerato TOP WINES da Slowine.

Se questo non è la conferma della nascita ufficiale del CRU IMOLA per l’albana…

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