UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS A cura di Nadja Romain & Koen Vanmechelen

UNBREAKABLE:

WOMEN IN GLASS
A cura di Nadja Romain & Koen Vanmechelen

05 SETTEMBRE 2020 – 07 GENNAIO 2021 Fondazione Berengo Art Space
Campiello Della Pescheria, Fondamenta dei Vetrai, Murano

Organizzato da Fondazione Berengo

Fondazione Berengo è lieta di presentare UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS, una mostra che riflette il valore delle artiste che hanno scelto il vetro quale mezzo espressivo per la realizzazione delle proprie opere.

Caratterizzata da una prestigiosa selezione di oltre sessanta artiste provenienti da Europa, Stati Uniti, America Latina, Iran e Corea del Sud, UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS è un omaggio al lavoro visionario di autrici che, in quanto donne, continuano spesso ad essere relegate a un ruolo marginale nel mondo dell’arte.

La mostra ha sede nel cuore di Murano all’interno della Fondazione Berengo Art Space. Questo spazio espositivo è costituito da una fornace in disuso che, grazie alla sua caratteristica ambientazione di tipo archeologico industriale, diventa lo sfondo ideale per presentare al pubblico opere provenienti dall’archivio di Berengo Studio, insieme a nuovi lavori creati appositamente per questo evento.

“UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS è allo stesso tempo una metafora, un paradosso e un simbolo. Una proposta provocatoria di Adriano Berengo per esplorare il rapporto che le donne hanno con il vetro nel cuore di Murano” dichiara la curatrice Nadja Romain.

Il curatore Koen Vanmechelen sottolinea come sia “arrivato il tempo di ricorrere a icone mitiche – opere d’arte fonte di ispirazione firmate da donne – in modo che la storia non possa più essere defraudata. L’invisibilità e la trasparenza del vetro danno forma a una nuova generazione che provvede a guarire le cicatrici della storia”.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che include testi critici di Susan Fisher Sterling, Direttrice del National Museum of Women in the Arts di Washington, D.C. Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, Agnes Husslein-Arco, ex direttrice del Museo del Belvedere di Vienna e membro del Consiglio d’Amministrazione del Leopold Museum,Jean Blanchaert, artista, frequente collaboratore di Berengo Studio e curatore dell’edizione 2018 di Homo Faber, Koen Vanderstukken, docente presso lo Sheridan College di Oakville, Canada, Lino Tagliapietra, leggendario maestro vetraio e Rosa Barovier Mentasti, importante studiosa del vetro veneziano.

Susan Fisher Sterling, commentando l’esposizione ha sottolineato come“dovremmo valorizzare tutti gli spazi in cui le artiste riescono ad ottenere un ruolo centrale. Al National Museum of Women in the Arts cerchiamo di creare ambienti, tanto simbolici quanto reali, per le artiste. Nel 2020 molte persone potrebbero pensare che abbiamo finalmente raggiunto la parità di diritti, ma la verità è che dobbiamo ancora affrontare un lungo e impervio cammino. Per questo è essenziale promuovere luoghi che celebrino le artiste ed è tuttora importante realizzare una mostra come UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS”.

Nel suo testo Agnes Husslein-Arco approfondisce la storia dell’arte femminile in Austria, evidenziando come nel secolo scorso, nonostante “il fiore all’occhiello dell’arte austriaca fosse rappresentato da donne”, i critici vedessero questa circostanza “con un certo disagio”. Tra queste artiste è stata “Kiki Kogelnik, una figura di spicco nell’arte austriaca del dopoguerra, a consacrare il vetro a materiad’arte”. Husslein osserva come attraverso le sue opere – spesso frutto di collaborazioni con Berengo Studio – “Kogelnik sia stata in grado di trasformare il vetro da materiale per oggetti di uso quotidiano a elemento finalmente apprezzato artisticamente”.

UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS presenta piccolo e grandi capolavori creati in collaborazione con Berengo Studio durante i suoi 30 anni di storia, tra cui i maestosi lampadari di Joana Vasconcelos, l’opera Flicker di Shirazeh Houshiary, la vetrata di Cornelia Parker e le impalcature di Fiona Banner. Le fantastiche sculture di Kiki Smith e Mona Hatoum esposte a GLASSTRESS hanno trovato collocazione permanente in prestigiose collezioni private, perciò non saranno esposte a Murano.

Berengo è onorato di ospitare in mostra Enlightening Books di Chiara Dynys. Un’installazione fortemente visiva, composta da 121 libri in vetro con innumerevoli sfumature di bianco, di cui solo alcuni illuminati dall’interno in quanto espressione di quella luce della conoscenza che segna il cammino personale di ogni individuo. Un tributo all’importanza della letteratura e una metafora del sapere archiviato che si rivolge contemporaneamente in direzione della memoria e in quella dell’oblio. Il coinvolgimento a Murano di Chiara Dynys, artista già apprezzata lo scorso anno dal pubblico veneziano per la sua personale Sabra Beauty Everywhere a cura di Gabriella Belli al Museo Correr, conferma la sua recente e costante dedizione per la ricerca su materiali sensibili alla luce come il vetro.

UNBREAKABLE: WOMEN IN GLASS – NUOVI LAVORI

L’artista italiana Federica Marangoni è stata la prima a tornare a lavorare nella fornace di Berengo Studio dopo il lockdown. Conosciuta in tutta Italia per la sua performance del 1980 al MOMA di New York e per le sue frequenti partecipazioni alla Biennale d’Arte di Venezia, Marangoni ha creato per questa mostra due nuove sculture dal titolo: Work: Monument to the Female Job.

Le tecniche d’avanguardia utilizzate nel laboratorio di casting dello Studio hanno consentito di produrre nuove opere a distanza, avviando importanti collaborazioni con due icone dell’arte americana: Judy Chicago e Karen LaMonte.

Renate Bertlmann, dopo il successo nel Padiglione Austriaco alla Biennale di Venezia dello scorso anno, ha realizzato una nuova installazione per UNBREAKABLE trasformando le sue celebri rose in vetro con l’aggiunta di un tocco di nero intenso. In occasione della mostra anche l’artista Marya Kazoun presenta un’installazione inedita.

L’esposizione ospita inoltre nuovi lavori di Charlotte Gyllenhammar, Enrica Borghi,Rosemarie Benedikt, Maria Grazia Rosin, Laure Prouvost, Lucy Orta e Maria Thereza Alves.

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