Una Poltrona per Giulia

L’Associazione Culturale Arcadinoè

presenta

Una Poltrona per Giulia

di Marina Pizzi

Regia di Patrizio Cigliano

Con: Beatrice Fazi, Claudia Genolini, Francesco Gabbrielli, Matteo Milani,

Nicolò Scarparo, Marina Zanchi.

Scene: Lucia Nigri ASC – Assistente Scenografa: Martina Cardoni ASC.

Realizzazione scene: Sr Arredamenti di Stefano Roberti sas & C.

Arredamenti: Effemme Snc.

Costumi: Fabrizia Migliarotti.

Aiuto Regia: Luana Pesce.

Dal 23 gennaio al 16 febbraio

Teatro Tordinona

I

Debutta in prima assoluta al Teatro Tordinona, dal 23 gennaio al 16 febbraio, UNA POLTRONA PER GIULIA, spettacolo scritto da Marina Pizzi e diretto da Patrizio Cigliano.

In un Mondo Moderno, anche un po’ futuribile, uno spaccato di umanità ambigue, grottesche, torbide e surreali.

In una Mega Multi-Nazionale, la “irreprensibile” Amministratrice Delegata, donna cinica ed esigente, gestisce le vite di tutti i suoi sottoposti, con maniacale rigore e severità. E’ il prototipo di una “donna in carriera” portato alle estreme conseguenze: nessuna empatia con il mondo, nessuna pietà professionale, nessuna concessione, nemmeno a se stessa. Tutti la temono spaventosamente, in un clima di ipocrisie e opportunismi. Sopra di lei, in Azienda, in pochissimi potrebbero metterla in difficoltà… se lo ritenessero opportuno; sotto di lei, tutte marionette nelle sue mani, di cui sa di poter disporre nel bene, ma soprattutto nel male. Il suo cinismo e la sua aridità emotiva, pescano nel passato, e l’incontro con sua madre, altro esempio di anaffettività cronica, ne fa intuire l’origine.

In questa commedia, molto tragicamente comica, nessuno si salva: si racconta una simpatica, ma orribile umanità, fatta di sorrisi falsi, vessazioni, convenienze e arrivismi. Tutti vogliono fare carriera alle spalle di qualcun altro. E nella meccanica coreografia di queste esistenze, tutto è permesso, per il proprio tornaconto. Non c’è lealtà, non c’è sincerità, amicizia, rispetto, cuore. Il Dio profitto e il Dio successo sono gli unici valori, da raggiungere senza alcun pudore, in un cerchio di angherie e paradossi del quale è difficile riconoscere l’inizio e la fine.

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