Regione Puglia CITTÀ DI ANDRIA In collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese Festival Internazionale di Andria CASTEL DEI MONDI

Regione Puglia

CITTÀ DI ANDRIA

In collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese

Festival Internazionale di Andria

CASTEL DEI MONDI

Il Festival internazionale Castel dei Mondi festeggia venticinque indimenticabili anni con una ripartenza imperiosa per allontanare le paure.

Un festival per tutti, laboratorio e scuola, aeroporto verso il successo e ricerca di linguaggi nuovi

La città di Andria ed il suo prestigioso Festival Internazionale di Castel dei Mondi festeggiano le nozze d’argento. Questa è l’edizione numero venticinque, raggiunta con impegno e fatica, dopo una pandemia mondiale e mille vicissitudini ad essa legata. Nemmeno un virus subdolo ed inatteso è riuscito a interrompere la magia di questo grande spettacolo, che coinvolge piazze e cortili, angoli storici e una delle più invidiate meraviglie del mondo, opera vertiginosa dell’imperatore Federico II, illuminato mecenate del XIII secolo.

Il Festival è stato fortemente voluto dalla Città di Andria con il sostegno dalla Regione Puglia – Fondo speciale per la cultura, Programma Straordinario Custodiamo la Cultura in Puglia 2021, e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese.

La fucina del direttore artistico Riccardo Carbutti e la determinazione del direttore di produzione Francesco Fisfola non hanno sprecato il tempo. Il cartellone dei due ideatori è ricco di imperdibili eventi e linee direttrici, evocative di messaggi universali.

Il mondo del teatro e della cultura versa in grave pericolo. Il distanziamento sociale e le severe misure di controllo dei contagi hanno generato un estraniarsi comune, che ha minato le relazioni reciproche.

L’eco-sistema ambientale è in pericolo.

Il mondo degli operatori della comunicazione artistica è chiamato ad un supplementare esercizio di inclusione della gente negli spazi comuni. La rinnovata sete di libertà e dialogo è quindi una delle chiavi di lettura del programma attuato per l’edizione del 2021.

Un festival non è solo un’arida vetrina di numeri del botteghino, il red carpet dei protagonisti e la cornice mondana di un’estate. Una rassegna di questo spessore è laboratorio e scuola, aeroporto verso il successo e ricerca di linguaggi nuovi ed al passo con il nostro tempo.

Diceva bene Renato Quaglia, infaticabile demiurgo del Napoli Teatro Festival ormai allineato alle maggiori realtà europee: «Sono stato chiamato a piantare alberi e non a mettere fiorellini alle finestre». Citazione condivisa appieno da Carbutti.

Il teatro è un luogo che attende un pubblico disposto a guardare. Ma non basta: occorre vedere e comprendere, avere la percezione di quello che si palesa davanti agli occhi ed alla mente.

È un lento lievito di educazione e formazione, che emancipa i fruitori verso una conoscenza consapevole ed una partecipazione nuova e militante alla realtà contemporanea.

Il palcoscenico e ogni forma artistica di cultura sono lo specchio e la coscienza civile di un mondo, che cambia forma ad una velocità impressionante.

Il Festival di Castel dei Mondi non è solo un attento contenitore di idee. È uno strumento di responsabilizzazione ed elevazione del pensiero. Le sue performances nuove ed emozionanti schiudono mondi inediti.

Qualche anno fa, dai “Magic Carpets” di Chevalier a Castel del Monte è nata la bussola di un mirabolante progetto, legato ai suoni dell’universo, poi ripresi e studiati da numerosi atenei internazionali.

Il programma policromo è la filosofia del Festival, nel suo lungo e luminoso itinerario. Questa filosofia ha avvicinato tanti giovani all’arte e li ha preparati all’idea di viverla come una professione, da coltivare con tenacia e passione, per una crescita autentica.

Dagli spazi a cielo aperto di Andria sono nati scenografi di prima grandezza e direttori organizzativi di altre fortunate rassegne, brillanti artefici degli appuntamenti letterari e curatori museali di eccellenza. Due nomi per tutti: Stefano Ricci e Gianni Forte hanno qui mosso le prime leve dei loro trampoli di ricerca estetica e narrazione ardua e coraggiosa, inizialmente lontana dai facili canoni di altri luoghi, che li ha catapultati sui maggiori teatri europei.

Dalla rassegna del Festival di Castel dei Mondi sono ora arrivati al grande traguardo dell’impegno quadriennale con la Biennale del Teatro di Venezia, della quale sono chiamati alla direzione artistica.

Il nuovo appuntamento, che vuole riavvicinare la gente ad una partecipazione pubblica, attenta e militante, traccia gli orientamenti prioritari dedicati all’ambiente ed alla polveriera sociale di queste lune, nella gigantesca e straordinaria installazione Man della tasmaniana Amanda Parer, ispirata all’ottocentesco Pensatore di Auguste Rodin.

La pagina più attesa della sezione “William Shakespeare con altri occhi” è affidata al decadente ed amaro “Romeo e Giulietta” di una celebrata coppia della scena italiana. Ugo Pagliai e Paola Gassman si mettono a nudo in questa malinconica chanson delle riflessioni di due maturi amanti, sopravvissuti alle liti tra i Montecchi ed i Capuleti, le tempeste e le giovanili passioni. Alle contaminazioni del genio di Stratford-on-Avon è dedicato anche al

teatro ‘contro temporaneo’ di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari con “Amleto Take Away”, un affresco tragicomico, una riflessione ironica e amara che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo, il cui punto di partenza sono le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva».

Il Festival è anche produzione di spettacoli per il circuito nazionale. L’edizione del 2021 ha realizzato alcuni titoli di assoluto interesse. È una ripartenza imperiosa, per allontanare le paure.

«Arma potente contro la paura e il dolore, l’arte e la cultura vanno rese più accessibili a chi ne ha più bisogno: oggi per difenderci da un nemico terribile e insidioso, domani per tornare a fiorire». Sono le profetiche parole del rapporto di “Art Consumption and Well-Being during the Covid-19 Pandemic” del Cluj Cultural Centre e della Fondazione Bruno Kessler.

La cultura è un baluardo della democrazia, uno scudo per la salute e l’economia dei popoli ed è in prima fila per l’abbattimento dell’inquietante scenario della desocializzazione.

Nel ricco cartellone dell’edizione 2021 arrivano alcune prime di grande rilievo.

Il Festival attende anche la gustosa ed aneddotica lectio magistralis di Massimiliano Civica dedicata alla vita e la grande storia di Eduardo De Filippo, il rock cinematografico dei torinesi Supershock, che con ispirate colonne sonore accompagnano licenziosi cortometraggi del cinema muto di cento anni fa.

I visitatori sono sorpresi dall’arte tessile di Maria Giusi Antolini ed il suo White Screen, erede delle avanguardie della Bauhaus. Il materiale di riciclo disegna forme e ricami incantevoli. Le macchine teatrali di Antonio Panzuto carezzano il mito di Omero e dell’Odissea, con i fili ed i grovigli, i legni ed i congegni. Esperienze sensoriali intorno al pane e relazioni antropologiche, omaggi a James Joyce e pagine scelte di Holderlin, album di ricordi di venticinque indimenticabili anni e arte del vento, Ennio Morricone e letture di Dante si alternano in un vortice di sensazioni e parole, emozioni e immagini.

Un focus particolare merita “Le persone al centro”, il programma che, con sensibilità nuova, è stato voluto dall’Amministrazione Comunale della Città di Andria e promosso dall’Assessorato alla Bellezza con l’ass. Daniela Di Bari, attraverso percorsi volti a suscitare nei cittadini il desiderio di protagonismo nella crescita culturale della città, in collaborazione con l’associazionismo locale. Parole come inclusione, partecipazione diretta e formazione costituiscono l’intreccio virtuoso tra il Festival e la comunità.

Il Festival non è di pochi eletti. Il Festival è dei giovani e dei vecchi, dei meno abbienti e dei benestanti, dei colti e dei semplici, delle donne e degli uomini.

Tra le chiese ed i castelli, i piccoli musei ed i palazzi storici, i vicoli, gli slarghi e le terrazze nasce dal nulla l’osmosi tra l’arte e la gente, che timidamente si riaccosta al convivio gioioso. La Città di Andria è sprovvista di un teatro comunale. Il Festival ha portato gli spettacoli e la propria idea progettuale in favore della libera e maggiore fruizione e valorizzazione dei beni architettonici di proprietà pubblica, unici scenari alle esecuzioni artistiche, assieme alle piazze e alle vie pubbliche. Per il progetto “abitare la città” sono state privilegiate quelle strutture che rimangono spesso inaccessibili durante il corso dell’anno, valorizzando e intercettando i luoghi di maggiore interesse storico-architettonico e culturale, integrando inoltre, in maniera organica alla programmazione, le periferie e scommettendo di anno in anno in nuovi spazi. Il Festival è stato in questi anni l’esempio

della rigenerazione di un territorio, un esempio della sua capacità di intercettare le nuove scommesse culturali e di innovazione, trasformando le città in paesaggi culturalmente vivi, fortemente propositivi, offrendo continue opportunità di crescita culturale e occupazionale. Dal 27 agosto il Festival “abiterà” Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l’Officina San Domenico, il Quartiere San Valentino.

Il Festival è di tutti. Le sue nozze d’argento con la gente, l’arte innovativa, ricca di fantasia, e orizzonti a perdi occhio sono il crocevia di tanti destini in attesa.

È tempo di ricominciare, contro la solitudine e lo smarrimento di questi anni tormentati e precari, incolti e grondanti di silenzio.

Info e programma: www.casteldeimondi.com

Fb: festivalcasteldeimondi

IG: casteldeimondi_2021

Biglietteria/Segreteria I.A.T. Ufficio Turismo – Piazza Catuma, Andria (BT)

Tutti i giorni ore 9.30>12.00 / 17.30>20.30 – tel. 0883 290 229

N.B.: Le modalità di accesso al Festival internazionale Castel dei Mondi sono quelle prescritte dal Governo nazionale in vigore dal 6 agosto c.a. I biglietti sono nominali, previa registrazione dei dati di chi acquista il biglietto in biglietteria, ed è obbligatorio presentarsi agli spettacoli muniti di Green pass e dispositivo di protezione individuale (mascherina).

Regione Puglia

CITTÀ DI ANDRIA

In collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese

Festival Internazionale di Andria

CASTEL DEI MONDI

Continua con successo la XXV edizione del Festival internazionale di Andria ‘Castel dei Mondi’. Una programmazione ricca tra spettacoli e appuntamenti bonus track per il 31 agosto

Continua con successo di pubblico la XXV edizione del Festival internazionale di Andria Castel dei Mondi. Il Festival multidisciplinare di arti performative, alle sue nozze d’argento, è stato for-temente voluto dalla Città di Andria con il sostegno dalla Regione Puglia – Fondo speciale per la cultura, Programma Straordinario Custodiamo la Cultura in Puglia 2021, e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese.

«25 edizioni di un festival– come sottolinea il direttore artistico Riccardo Carbutti – hanno saputo dare gli strumenti ai suoi fruitori per poter tradurre in pensiero ciò che si guarda anche senza co-noscere; creato un territorio franco dell’immaginario in cui più pubblici si sono mescolati in una ibridazione positiva e stimolante, e dato alle giovani compagnie invisibili la possibilità di potersi esprimere nelle loro costruzioni drammaturgiche più innovative».

Anche per l’ultimo giorno dell’infuocato agosto l’offerta culturale è amplia.

Martedì 31 agosto, alle ore 20:30, presso Camera del Lavoro di Andria, andrà in scena “Padrone mio” di N. Conversano, S, Lasorsa, G. Tango. Un sindacalista, un giornalista, un musicista. Tre vite apparentemente molto diverse ma unite da un filo comune, nascosto dietro piccoli screzi, conflitti e protagonismi della routine quotidiana. Il mondo del lavoro raccontato da chi ha scelto di sposare il punto di vista degli ultimi, degli sfruttati: prima con ricordi, aneddoti e con le canzoni di Leone di Lernia che, come il blues nei campi di cotone, facevano dimenticare la “fatica della giornata”. Poi con storie più amare. Il caporalato indagato da un giornalista che a sua insaputa diventa ponte tra due mondi, quello del sindacalismo e quello dell’arte, capaci di diventare armi potenti per la lotta dei diritti nel mondo del lavoro. Come Giuseppe di Vittorio e Matteo Salvatore hanno fatto nelle loro vite, ognuno con i propri mezzi, le proprie esperienza, il proprio lavoro.

Uno spazio scenico diviso da muri invisibili, ma che riconducono ad uno stesso obiettivo dei tre protagonisti: la difesa di tutti i lavoratori sfruttati. Come Paola Clemente, la cui storia, oltre ad appartenere alla cronaca, diventa un racconto da tramandare, in parole e musica. Biglietto: 3 euro.

Una prima regionale, vera chicca, ci attende poi all’Officina San Domenico, da martedì 31 agosto al primo settembre, con inizio alle 22,00. Sono “le schegge impazzite” – come le ha definite il direttore artistico Carbutti – dei Supershock con il loro cine-concerto “Silent porn”. Una

proiezione di cortometraggi erotici muti degli anni ‘20 del secolo scorso provenienti da Francia e Stati Uniti, accompagnati dal vivo dal rock di Supershock, gruppo rock italiano, fondato nel 2002 a Torino da Paolo Cipriano. Il ruolo del sesso nella cultura, un viaggio esplorativo nei costumi e nell’espressione della libertà sessuale all’inizio del ‘900. La pornografia è l’alfabeto con cui leggere fantasie e tabù di un’epoca. Le immagini sono commentate da una musica rock lisergica composta per il film che sottolinea la delicatezza nascosta nel senso di libertà che scaturisce dal sesso. La bellezza della fotografia che cattura i corpi si fonde chimicamente alla colonna sonora che fa arrivare sino a noi il suono dei loro desideri. I Supershock sono internazionalmente riconosciuti per i loro cineconcerti, compongono la loro colonna sonora originale sulle immagini dei capolavori dell’era del cinema muto: “Nosferatu” (2006), “Caligari” (2007), “Golem” (2008), “Metropolis” (2009), “Viaggio a New York” (2013), “Voyage dans la Lune” (2014), “Silent Porn” (2014), “Taboo” (2015), “Inferno” (2015), “Faust” (2016), “Napoleon” (2017), “Fantomas” (2019). Dal 2002 hanno prodotto 700 cineconcerti. Biglietto: 8 euro (intero) – 5 euro (ridotto). L’ingresso è vietato ai minori di 18 anni.

Ancora visibile e gratuitamente sino al 5 settembre, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 18:00 alle 22:00, nel Chiostro San Francesco White Screen di Maria Giusi Antolini. L’opera di Texile Art della Antolini, fashion and graphic designer, in esclusiva per il Festival su grande schermo di dimensioni cinematografiche, è stata realizzata con una tecnica del tutto sperimentale ricorrendo alla econo-mia del riciclo dei materiali tessili delle aziende locali.

Il programma è fitto: 2 installazioni, 10 spettacoli, 3 laboratori, 2 post show, 3 conversazioni con l’autore, 2 prime nazionali e 4 prime regionali. Ad affiancare il programma tradizionale del Festi-val c’è la sezione “Extra” (https://www.casteldeimondi.com/spettacoli/extra) che come bonus track comprende ‘Lab’, una serie di workshop gratuiti, tenuti da professionisti, che rendono il festi-val anche un’occasione di formazione e crescita; ‘Andria Off’, una rassegna-indagine, già sperimen-tata in altre edizioni, questa volta dedicata agli artisti della regione Puglia con 4 spettacoli, un labo-ratorio, una conversazione di approfondimento; ‘Talk’, sezione dedicata ai libri, tenuti come punto di partenza per discutere di temi particolarmente cari alla manifestazione; ‘Post show’, incontri ravvicinati fra artisti e pubblico, oltre il filtro del palcoscenico, del testo teatrale, dell’impostazione attoriale; il progetto speciale ‘Le Persone al Centro’, sezione fortemente voluta dall’Assessorato al-la Cultura nella persona dell’ass. Daniela Di Bari, come occasione d’inclusione, partecipazione diret-ta e formazione, intreccio virtuoso tra Festival e comunità con 3 laboratori, conversazioni di appro-fondimento, 3 exhibition itineranti.

Continua per la sezione “Andria off”, sino a martedì 31 agosto 2021, con inizio dalle ore 09:00, “CreAzioni. Le mani della Città”. Una performance itinerante di Lidia Bucci e Franco Ferrante. Un progetto laboratoriale per adulti e ragazzi: nonni e bambini insieme per ricostruire i luoghi abitati.

Numerosi poi gli appuntamenti, tutti gratuiti, fruibili sino al 5 settembre, per la sezione “Persone al centro”, voluta dall’ass. alla cultura della città di Andria, in collaborazione con l’associazionismo cittadino. “Fuori dalla scatola”: la redazione del magazine Teatro e Critica propone un percorso formativo all’interno del Festival Castel dei Mondi 2021. La struttura del festival si presta ad accogliere un workshop di visioni di scrittura critica in grado di produrre quotidianamente una pubblicazione cartacea. Una piccola redazione seguirà tutti gli appuntamenti del festival con una pubblicazione giornaliera distribuita all’ingresso degli spettacoli e nei punti nevralgici della vita sociale della città. La riflessione quotidiana sarà strettamente connessa con la dimensione formativa, declinando i contenuti sui vari formati utilizzati dal racconto critico: recensioni, interviste, riflessioni, feedback estemporanei, connessioni tra le varie arti. Dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00 all’Officina San Domenico.

“Festival is in the air”: sino al 5 settembre, dalle 19:00 alle 19:30, i MòMò Murga, un gruppo di percussionisti e danzatrici itineranti, percorrono le strade della città con i ritmi incalzanti della murga argentina. L’obiettivo è quello di generare curiosità, coinvolgendo i cittadini nella narrazione dell’evento e annunciando gli appuntamenti della giornata. Danza, musica, suoni intensi per le strade della città, ad annunciare i diversi appuntamenti del Festival attraverso un’esperienza

diretta d’incontro lungo la via. Il festival è in città, si fa sentire, si respira, ci viene incontro.

Sino al 5 settembre dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, presso Officina San Domenico e la Biblioteca Comunale anche “Comunicazione digitale: un laboratorio d’inclusione” a cura dei ragazzi del Collettivo Ciò Mà Fè. Metteranno a disposizione le competenze sviluppate in questo anno per realizzare un laboratorio di creazione di contenuti social di approfondimento del Festival: la riflessione quotidiana sarà strettamente connessa con la dimensione formativa. Una piccola re-dazione social seguirà gli appuntamenti del festival con una pubblicazione sulle principali piatta-forme. È possibile favorire l’inclusione e la partecipazione della cittadinanza elevandola a protago-nista, a parte attiva di un processo comunicativo, che va oltre la partecipazione allo spettacolo performativo, stimolato dalla creatività di un gruppo di addetti ai lavori nella comunicazione digi-tale.

Sarà visibile sino all’11 settembre poi la mostra diffusa ‘L’arte nel vento,’ curata da Cinzia Di Co-rato, che verrà allestita sui balconi di via Regina Margherita. Un gruppo di artiste pugliesi: Stefa-nia Ormas, Jara Marzulli, Ezia Mitolo, Irene Petrafesa, Mariantonietta Bagliato, Grazia Salierno, Luisa Valenzano, AnjoS, Maria Antonietta Barnaba, Angela Regina, Angela Fusillo, Francesca Dive-ce, Marina Mancuso esporranno ai balconi lenzuola dipinte. Durante i riti della Settimana Santa, e in altre espressioni di culto vissute attraversando le vie cittadine, tra le tradizioni più popolari e dif-fuse nei Paesi del Sud Italia e della Spagna, c’è quella di esporre dai balconi i copriletti più belli del corredo: un segno di accoglienza attraverso le bellezze dell’intimità domestica. Pratica mutuata dalle tradizioni dell’antica Roma nella quale con l’esposizione di drappi colorati venivano accolti gli eroi delle battaglie. Le opere pittoriche che compongono il progetto, proprio come i lenzuoli o i copriletti tradizionalmente realizzati dall’artigianato femminile, sono capolavori di donne e rap-presentano il mondo visto gli con occhi delle donne.

Tutto avverrà sotto l’ombrello della gigantesca (13 metri) e straordinaria installazione in piazza Catuma, per la prima volta in Italia, che permarrà sino al 3 settembre, “Man” della tasmaniana Amanda Parer, ispirata all’ottocentesco Pensatore di Auguste Rodin, che ritrae l’uomo riflettere sulle fragilità del nostro tempo.

Il Festival non è di pochi eletti, è di tutti. È stato in questi anni l’esempio della rigenerazione di un territorio, un esempio della sua capacità di intercettare le nuove scommesse culturali e di innovazione, trasformando le città in paesaggi culturalmente vivi, fortemente propositivi, offrendo continue opportunità di crescita culturale e occupazionale. La Città di Andria è sprovvista di un teatro comunale. Il Festival ha portato gli spettacoli e la propria idea progettuale in favore della libera e maggiore fruizione e valorizzazione dei beni architettonici di proprietà pubblica, unici scenari alle esecuzioni artistiche, assieme alle piazze e alle vie pubbliche. Dal 27 agosto il Festival, infatti, “abita” Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l’Officina San Domenico, il Quartiere San Valentino.

Info e programma completo: www.casteldeimondi.com

Fb: festivalcasteldeimondi

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Biglietteria/Segreteria I.A.T. Ufficio Turismo – Piazza Catuma, Andria (BT)

Tutti i giorni ore 9.30>12.00 / 17.30>20.30 – tel. 0883 290 229

N.B.: Le modalità di accesso al Festival internazionale Castel dei Mondi sono quelle prescritte dal Governo nazionale in vigore dal 6 agosto c.a. I biglietti sono nominali, previa registrazione dei dati di chi acquista il biglietto in biglietteria, ed è obbligatorio presentarsi agli spettacoli muniti di Green pass e dispositivo di protezione individuale (mascherina).

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